22 Gen 2021
Influenza e infezioni: ancora bassa la copertura vaccinale nei malati diabetici
Gli esperti: «Maggiore coinvolgimento di scuola, associazioni, strutture pubbliche e un’azione di prossimità svolgono un ruolo fondamentale»
Società scientifiche, associazioni di pazienti, medici di medicina generale e pediatri si appellano perché i malati diabetici si sottopongano ai vaccini in quanto pazienti particolarmente fragili che presentano un’aumentata mortalità rispetto alla popolazione generale, cosa purtroppo che è stata ben evidenziata anche dalla recente pandemia. Le cause di questo sono dovute principalmente a problemi correlati all’aumentato rischio di malattie cardiovascolari e cancro, ma anche alla maggiore incidenza di complicanze infettive che contribuiscono in maniera decisiva alla ridotta aspettativa di vita. Epidemiologicamente i dati riportano che i soggetti con diabete tipo 1 (DT1) hanno il quadruplo di probabilità di ricoveri ospedalieri per infezioni, mentre nel diabete tipo 2 (DT2) si ha il doppio del rischio rispetto ai soggetti non diabetici. Questo sembra sia legato al fatto che nei malati di diabete si riscontrano alterazioni sia dell’immunità umorale sia dell’immunità cellulo-mediata. Per questi motivi proteggere il paziente diabetico con una massiccia campagna di vaccinazione antinfluenzale ed antipneumococcica è estremamente importante, e i pazienti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 devono essere inseriti nella categoria di pazienti più a rischio. Si aggiunge la necessità degli stessi ammalati diabetici di ricevere risposte chiare sulla vaccinazione anti Covid. Il tema è stato approfondito durante il webinar “Diabete e vaccini: una necessità ancora più stringente nel periodo Covid” organizzato da Diabete Italia Onlus e Motore Sanità e con il contributo incondizionato di Sanofi.
In Italia la copertura vaccinale nei soggetti di età 18-64 anni con diabete è del 28,8% (Progetto Passi 2014-1017). Secondo le evidenze scientifiche, nel malato di diabete la vaccinazione antinfluenzale riduce il rischio di ospedalizzazione per ictus, scompenso cardiaco, influenza, polmonite e mortalità per tutte le cause. La vaccinazione antipneumococcica è associata a minor rischio relativo di polmonite, insufficienza respiratoria e degenza ospedaliera. Tuttavia le attuali coperture in Italia sono al di sotto del target ministeriale del 75%. Per quanto riguarda la vaccinazione anti Herpes Zoster (HZ) previene il peggioramento del controllo glicemico e aumento dei costi sanitari collegati causato dalla malattia.
Per aumentare la risposta alle vaccinazioni, secondo Paolo Pandolfi, Direttore Dipartimento Sanità Pubblica e Direttore UOC Epidemiologia, Promozione della Salute e Comunicazione a rischio AUSL Bologna “è importante trovare modelli organizzativi, proprio per restare vicini a questi pazienti, non solo attraverso altri specialisti ma anche in ambienti diversi dall’ospedale. Pertanto scuola, associazioni, comunità attiva, cultura, professionisti, strutture pubbliche, intervento, organizzazione e orientamento e molta azione di prossimità dove è possibile, svolgono un ruolo fondamentale”.
“Il tema vaccini è da sempre molto dibattuto, per questo cerchiamo di fare luce sugli aspetti rilevanti per tutte le persone con diabete tipo 1 e tipo 2 di ogni età in modo da chiarire ogni dubbio sull’argomento – spiega Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia –. Le invitiamo sul sito istituzionale www.diabeteitalia.it perché potranno trovare alcune risposte: vengono infatti elencati tutti i vaccini consigliati e gratuiti per le persone con diabete e ricordiamo che anche i conviventi di persone con diabete hanno accesso alla vaccinazione antinfluenzale in forma gratuita”. “Come pediatri ci battiamo perché tutti i bambini vengano vaccinati, ma a maggior ragione quelli che hanno delle necessità assistenziali complesse, tra questi sicuramente i bambini con diabete, e ci battiamo per diffondere sempre di più la cultura della necessità delle vaccinazioni, in particolare nei soggetti con patologie – ha spiegato Alberto Villani, Direttore della UOC di Pediatria Generale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma -. La vaccinazione è sicura e lo è ancora di più sicura e indispensabile nei bambini che hanno patologie croniche, e quindi anche nel diabete. La vaccinazione non solo è consigliata ma deve essere fatta perché è una protezione indispensabile, come devono essere fatte in piena sicurezza tutte le altre vaccinazioni”.
“Dobbiamo lavorare insieme per risolvere i problemi culturali per aggiungere una mentalità diversa sul tema delle vaccinazioni” ha puntualizzato Rita Lidia Stara, Presidente Fe.D.ER Federazione Diabete Emilia Romagna.
Se da una parte durante il lockdown si è registrato un ritardo generalizzato da parte dei malati, di tutte le fasce di età e di tutte le categorie, a sottoporsi a vaccinazione, dall’altra la pandemia ha anche acuito l’attenzione sulle malattie infettive e sull’importanza della vaccinazione in generale.
“La campagna antinfluenzale ha dato un grosso segnale e ora, in epoca Covid, le persone sono convinte di vaccinarsi e c’è grande richiesta, ma ci sono delle priorità e quella dei pazienti diabetici e cronici è una delle prime – ha ammesso Gennaro Volpe, Presidente CARD Italia -. La parte decisiva sarà quando verranno autorizzati i vaccini dell’AstraZeneca e sarà fondamentale avere una aggregazione funzionale territoriale della medicina generale”.
“Grazie alle strutture e potenzialità preesistenti, che generalmente si attivano per effettuare la campagna vaccinale antinfluenzale, possiamo sperare di vaccinare contro il Covid gran parte dei soggetti a rischio, per età e per patologia e in poco tempo, ma potrebbe porsi il problema di una carenza reale di vaccini, quindi delle priorità. Come medici di medicina generale sentiamo il bisogno di proteggere i soggetti a rischio il più rapidamente possibile” ha messo in evidenza Gerardo Medea, Responsabile nazionale della ricerca SIMG, MMG. “Di certo, con la medicina generale la capillarizzazione della vaccinazione potrebbe essere garantita, ma il territorio deve essere tutelato per poterlo fare. C’è bisogno di un aiuto organizzativo, come personale di studio o istituzione di Centri Hub in cui i medici turnano per fare le vaccinazioni. Si tratta di una sfida epocale”.
“In attesa della fase 2 della campagna vaccinale anti Covid, in Regione Puglia abbiamo ipotizzato una campagna vaccinale in parallelo creando diversi canali di accesso alla vaccinazione per evitare l’antipatica classificazione di chi ha più diritto alla vaccinazione – ha spiegato Pier Luigi Lopalco, Assessore Sanità Regione Puglia –. Pensiamo anche di istituire “vaccinazioni aperte”, stile palazzetto dello sport, per coinvolgere il maggior numero di persone possibile. È chiara la preoccupazione dei pazienti diabetici, ma chi sarà a chiamarlo per la vaccinazione e quale sarà anche il livello di priorità all’interno di queste fasi resta una prerogativa delle regioni”.