3 Ago 2013
“LE CREATURE DI ELENA GUACCERO”
PALAZZO COMI_GAGLIANO DEL CAPO
a cura dell’Associazione VIA VAI
8-17 agosto
Arrivano da lontano le creature di Elena Guaccero. Le si può immaginare, dinoccolate e perfette nei loro meccanismi di legno, attraversare a piedi o volando l’intera Italia. Sono partite da Venezia per fermarsi alla fine del mondo, a Gagliano del Capo e farsi guardare nelle stanze dell’antico Palazzo Comi, grazie alla cura dell’associazione “Via Vai”. L’architetto Elena Guaccero, nata a Bari nel ’24 e morta a Venezia nel 2006, negl’ultimi trent’anni della sua vita è stata come un magico Geppetto solitario che, con l’ausilio di mezzi e materiali semplici, spesso riciclati, ha dato vita ad un popolo assai numeroso di personaggi e figure geometriche. Tutti colorati, precisi e costruiti quasi a raddoppiare la tridimensionalità: attraverso perfette giunture, rotelle, come meccanismi di orologi fantastici, le creature possono muoversi nello spazio, essere manipolate per prendere vita. In mostra a Gagliano, ci saranno anche i quadri e i collage come testimonianza di una ricerca ininterrotta di espressione, prima di approdare alla tridimensionalità delle creature. Tra le installazioni, il video “la quadratura del cerchio”, che è il tentativo riuscito di animare nello spazio la scultura che porta lo stesso nome, come prova provata che le creature di Elena Guaccero sono solo momentaneamente ferme. Tutti i lavori parlano la lingua pulita del razionalismo italiano, poiché Elena Guaccero veniva dalla Scuola romana di Architettura di Ludovico Quaroni, ma risentono anche del benefico influsso dell’umorismo di Bruno Munari.
È la seconda volta che le creature escono dal palazzo alle Zattere di Venezia per farsi vedere, già nel 2012 la Galleria Arkè di Venezia organizzò la prima retrospettiva. Tutte visioni postume, perché Elena Guaccero ha sempre lavorato per se stessa, senza mai sentire l’esigenza di mettere in mostra il suo lavoro. Fatta eccezione per la sede della Rai di Bari, costruito nel ’59, il primo “grattacielo” della Puglia, per di più progettato da una donna architetto. “Il suo studio era pieno di carte colorate e di materiali di riciclo che lei usava: rotoli di carta da cucina, di carta igienica, del fax, non buttava mai la carta, tutto veniva riciclato e trasformato in qualcosa di diverso che scaturiva dalla sua fantasia”, racconta Annamaria Rocca, la sua figlia maggiore che ha accompagnato le creature nel lungo viaggio con il desiderio di rendere ancora una volta omaggio alla sua mamma-Geppetto.
La mostra nel Palazzo Comi_Gagliano del Capo_è a cura dell’Associazione Via Vai e si terrà dall’8 al 17 agosto.