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Lecce: Rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2014.

E’ tornato a riunirsi questa mattina il Consiglio Provinciale di Palazzo dei Celestini. In apertura di seduta il consigliere provinciale Nunzio Dell’Abate ha comunicato all’assise l’abbandono del Gruppo consiliare “Costituente Popolare” e la propria adesione al “Gruppo Misto”.

Si è dunque passati all’esame del Rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2014. L’importante strumento finanziario è stato approvato con 10 voti favorevoli e 6 contrari.

Nel corso della sua relazione sull’argomento il consigliere delegato al Bilancio Tiziano Cataldi ha fatto presente come “raggiungere un traguardo in condizioni di obiettiva difficoltà non può non provocare che grande soddisfazione. Il 2014 è stato per molte Province italiane l’anno della debacle. Un anno difficilissimo: 2 le Province in dissesto, 7 in procedura di riequilibrio (predissesto) e  ben 34 non hanno rispettato il Patto di stabilità. La Provincia di Lecce, invece, raggiunge per il 2014 tutti i suoi obiettivi: rendiconto in equilibrio generale, rendiconto in equilibrio di parte corrente, rispetto del Patto di stabilità e rientro del parametro di deficitarietà strutturale sui debiti fuori bilancio”.

“E’ utile ripercorrere i principali momenti per comprendere appieno gli sforzi messi in campo per raggiungere i tre fondamentali risultati. Nel marzo 2014 la giunta provinciale approva la bozza di Bilancio di previsione per l’anno 2014: un documento che riduce al minimo le spese discrezionali. A marzo il decreto legge n. 66/2014 prevede pesanti tagli alle Province: una successiva ripartizione quantifica per la Provincia di Lecce una riduzione di risorse per oltre 7 milioni di euro”.

“La manovra di riequilibrio conseguente al taglio di 7 milioni di euro ha richiesto, dunque, una profonda rivisitazione della bozza di bilancio approvata nel marzo del 2014 che si sostanzia in un maxi emendamento alla stessa e nell’approvazione del Bilancio di Previsione nel mese di agosto. In questa manovra di riequilibrio è prevista l’alienazione dell’immobile Villa Luisa. Sino a novembre 2014 la vendita è considerata sicura, ma all’improvviso la stessa non si rivela realizzabile. I conti dell’ente ripresentano un nuovo squilibrio che rischia di compromettere il risultato di amministrazione. La mancata alienazione di Villa Luisa viene compensata dalla rinegoziazione straordinaria dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti. Ciò ha consentito un risparmio sulla seconda rata di rimborso riportando in equilibrio il bilancio sino alla fine del 2014”, ha proseguito Cataldi.

“Tuttavia tale fondamentale risultato non sarebbe stato possibile senza una virtuosa gestione delle spese che ha portato a ridurre la spesa corrente, al netto delle partite compensative, di 4 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Oltre al contenimento della spesa corrente è continuata la politica di riduzione dell’indebitamento. Merita tenere presente che nel 2014 si è verificata una diminuzione su tutto il territorio nazionale del gettito riveniente dalla addizionale sulle assicurazioni per R.C.A. pari mediamente al 10%. Per la Provincia di Lecce tale fenomeno determina una riduzione di gettito di 6 milioni di euro. Altro importante risultato è la riduzione dell’importo dei debiti fuori bilancio riconosciuti: la loro riduzione attesta il progressivo riassorbimento di tali patologie. La situazione per il 2014 è pertanto rappresentabile con una diminuzione complessiva di risorse pari a circa 13 milioni di euro (7 milioni per tagli erariali e 6 milioni per riduzione gettito R.C.A.), compensata da una contrazione per spesa corrente di 4 milioni di euro, da maggiori entrate per 5 milioni a motivo del rafforzamento dell’attività accertativa su mancati versamenti per addizionale Tefa, da un risparmio su rate dei mutui pari a 2 milioni di euro e numerosi altri risparmi minori”.

“La manovra di stabilità per l’anno 2015 sembra avere vanificato tutto l’impegno profuso non solo nel 2014 ma negli ultimi 6 anni. La speranza è che interventi governativi in compensazione dei tagli consentano alla Provincia di Lecce di riprendere un percorso di virtuosità che aveva dimostrato di potere e sapere percorrere”, ha concluso il consigliere Cataldi.

E’ stato infine discusso il Piano di riequilibrio finanziario della Provincia di Lecce ex art. 193 Dpr 267/2000.

“Questo Piano di riequilibrio, concertato con le Organizzazioni Sindacali, che ne hanno condiviso la filosofia nel merito delle diverse attività, intende predisporre piani aziendali utili a garantire servizi e livelli occupazionali. Si tratta solo del primo passo di un ragionamento che ancora non è chiuso, ma che sarà affrontato già da domani”, ha dichiarato il presidente Antonio Gabellone.

Con questo provvedimento, approvato all’unanimità, si è inteso fornire gli indirizzi ai dirigenti affinchè la Provincia di Lecce attivi da subito tutte le forme di razionalizzazione e contenimento delle spese, nonché la massimizzazione delle entrate al fine di cercare ed assorbire gli effetti delle manovre governative, con l’obiettivo che queste, unitamente ai provvedimenti legislativi e le circolari attuative, consentano di ripristinare gli equilibri compromessi dalla riduzione della disponibilità. A questi indirizzi, inoltre, sono da ricomprendere le azioni da realizzare per la razionalizzazione delle società partecipate anche al fine di ottemperare a quanto previsto dai commi 611 e 612 dell’art. 1 della Legge 190/2014.

Il Consiglio ha dunque deliberato, prevedendo uno sbilanciamento di 25 milioni di euro, di: adottare, ai fini del riequilibrio previsto dall’art. 193 (commi 2 e 3) della Legge 267/2000, gli indirizzi che cumulativamente apportano risorse per 6 milioni di euro rivenienti da maggiori risorse e minori spese rispetti ai dati del Rendiconto 2014; considerare ai fini del riequilibrio le risorse provenienti dai provvedimenti di cui alla Circolare n. 1/2015 del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e dal Comunicato del 27/3/15 della Cassa Depositi e Prestiti, pari complessivamente a 19 milioni di euro così suddivisi: risparmi del costo del personale 7 milioni di euro; risparmi su indebitamento (mutui Cassa DD.PP. e Bop) 8 milioni di euro; 40% alienazioni a Invimit per spesa corrente 4 milioni di euro.

Contestualmente il Consiglio ha fornito le azioni da realizzare per la razionalizzazione delle società partecipate: obbligo di utilizzazione degli uffici per servizi rendibili dagli stessi quali consulenze legali, servizi amministrativi, ufficio gare; obbligo di utilizzare prioritariamente i servizi rendibili da parte di altre società partecipate  della Provincia (pulizia, manutenzione, trasporti); verificare l’apporto direzionale da parte dei dirigenti della Provincia all’interno delle partecipate; riduzione del 20% dei compensi ad organi amministrativi e di controllo; riduzione del 15% dei compensi per consulenze e collaborazioni; riduzione del 30% del costo complessivo per collaborazioni, consulenze e servizi professionali; predisposizione da parte delle partecipate e comunicazione per l’approvazione di politiche di contenimento dei costi; avviare un percorso finalizzato alla razionalizzazione degli organismi partecipati attraverso la riduzione degli stessi, con eventuale fusione in società multiutility.

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