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L’EVOLUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI E UN FUTURO DI ARIDITÀ PER IL MEDITERRANEO

Una nuova e accurata ricostruzione della precipitazione nel Mediterraneo e una conferma dell’attendibilità dei modelli climatici arrivano da un progetto di ricerca internazionale pubblicato ieri su “Nature” e che ha coinvolto l’Università di Milano, l’Università del Salento e il CNR-ISAC. La ricerca si è concentrata sulla raccolta dei dati relativi alle precipitazioni dal 1871 al 2020, consentendo la costruzione, per la prima volta, di un data base a scala di bacino nel quale sono confluiti rilevazioni di ben 23mila stazioni meteorologiche di 27 Paesi.

I risultati della ricerca, offrendo un quadro completo delle precipitazioni nell’arco di quasi due secoli, mostrano che dalla fine del XIX secolo al 2020 le piogge sono per lo più rimaste stabili e confermano l’affidabilità delle previsioni in base alle quali assisteremo a una futura diminuzione delle piogge. Quest’ultima, sommandosi all’aumento della temperatura nella regione mediterranea e alla conseguente maggiore evaporazione dalle superfici continentali, non potrà che tramutarsi in una accentuata diminuzione delle risorse idriche e in una crescente aridità.

Il progetto di ricerca internazionale è stato coordinato dagli scienziati Sergio Vicente Serrano e Yves Tramblay, con importanti contributi dell’Università di Milano, con il professore Maurizio Maugeri e la dottoressa Veronica Manara; dell’Università del Salento, con il professor Piero Lionello e del CNR-ISAC, con il dottor Michele Brunetti. La ricerca colma un vuoto di conoscenza dovuto alla mancanza di una base completa di dati osservativi forniti da stazioni meteo, mancanza che era a sua volta conseguenza di politiche non favorevoli alla condivisione dei dati adottate da alcuni Paesi del Mediterraneo. Questo limite è stato superato sviluppando un metodo di lavoro innovativo che ha previsto elaborazioni svolte in modo distribuito senza che i singoli Paesi coinvolti fossero costretti a condividere i dati originali.

L’evoluzione delle precipitazioni ha importanti implicazioni per le politiche sociali, economiche e ambientali nella regione mediterranea, specie dove esse sono distribuite irregolarmente e ci si attende diminuiscano nel corso del XXI secolo. Lo studio mostra che, in passato, le precipitazioni nella regione sono state caratterizzate da una forte variabilità spaziale e temporale, ma sono rimaste fino ad ora in gran parte stabili nel lungo termine. Gli autori della ricerca attribuiscono le tendenze identificate in alcune aree e periodi di tempo alle dinamiche collegate alla variabilità interna del clima. Inoltre evidenziano come le più recenti simulazioni modellistiche (Progetto CMIP 6) trovino conferma nelle osservazioni. Pertanto i risultati del progetto confermano l’affidabilità dei modelli e dell’attesa, futura diminuzione delle piogge nell’area mediterranea, che già oggi sta affrontando un periodo di crescente aridità climatica, determinata da un aumento dell’evaporazione, risultato dell’impennata delle temperature.

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