29 Lug 2021
Luisa Elia – Lupiae. Venerdì 30 luglio, una nuova mostra della scultrice di origini leccesi nelle sale al primo piano del Must
Venerdì 30 luglio, alle 18, nelle sale al primo piano del Must – Museo Storico della Città di Lecce si aprirà la mostra “Luisa Elia – Lupiae” della scultrice, a cura di Giorgio Verzotti.
La personale dell’artista è dedicata alla sua città di origine, Lecce, l’antica Lupiae, e propone un itinerario di sculture a terra, a parete e in sospensione, in diversi materiali, offrendo un’idea poetica della ricerca della scultrice attraverso le sue opere più recenti.
«Durante i due lockdown imposti dalla pandemia, Luisa Elia ha lavorato, nello studio di Milano e poi a Lecce, nella sua terra d’origine. Luisa – spiega Verzotti – è un’artista e le opere di un artista non servono mai solo a chi le crea, sono sempre dei messaggi indirizzati agli altri, sono risposte ai dilemmi che noi viviamo. La forza di queste opere l’artista l’ha presa dalla sua terra, pensata quando era a Milano e ritrovata nella sua campagna, lo si vede dalle pratiche e dai materiali impiegati. La gomma è adottata per la sua malleabilità che ricorda le pratiche manuali della vita quotidiana, per esempio impastare il pane. Poi il sale, la terra, e il colore, il blu del cielo e del mare, la luce. Si dislocano nello spazio nei modi più diversi, per terra o alle pareti o anche quasi al soffitto, molto in alto. Sono nuclei energetici, manufatti che recano la vitalità della mano, del corpo. Per lo più non sono molto grandi ma si impongono nello spazio e all’occhio di chi guarda, perché sono affermazioni di volontà, in tempi di depressione e di incertezza riguardo al futuro, sono pura affermatività».
Nata a Lecce nel 1960, dopo la laurea in Lettere Moderne con una tesi in Storia dell’Arte, nel 1987 decide di vivere a Milano, città in cui attualmente risiede, ritornando spesso nel suo luogo di origine. Dal 1973 al 1980 inizia a creare le sue prime sculture presso lo studio di uno statuario leccese, e poi nel suo primo studio a Lecce, mentre coltiva la sua passione per l’arte e la poesia. Da fine anni Ottanta, a Milano, la sua ricerca si avvale della collaborazione e dell’amicizia con il fotografo Giovanni Ricci (archivio A. Guidetti G. Ricci Milano), che documenta sistematicamente, per trent’anni, il suo lavoro. Ha stretti rapporti con poeti e artisti, tra i quali: Dario Bellezza, Carmelo Bene, Bruno Brancher, Carmen Gregotti, Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa, e partecipa ad una serie di esposizioni internazionali, invitata da Pierre Restany e Achille Bonito Oliva.
«Dopo la mostra dedicata a Marianna Elmo e quelle che dalla riapertura di maggio a oggi hanno animato il nuovo spazio di Must Off Gallery, dedicato ai talenti, abbiamo deciso, insieme alla direttrice del Must, Claudia Branca, di proporre – dichiara l’assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – un’altra esposizione che ha come protagonista una scultrice leccese che opera a Milano e che, nei mesi della pandemia, ha pensato e creato queste opere materiche, ispirandosi alla sua terra. La volontà dell’Amministrazione comunale è che il Must sia percepito dai cittadini e dagli artisti sempre di più come il luogo che raccoglie la storia di Lecce e anche i tanti fermenti artistici che dentro e intorno ad essa si muovono. Un punto di riferimento culturale vivace in una città culturalmente vivace».