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MARTI: “DALLA SINISTRA SOLTANTO FALSO MORALISMO”.

Il consigliere regionale del Pdl Roberto Marti replica a Carlo Salvemini sulla nomina di Mino Frasca a Presidente della SGM e precisa: “Frasca dovrà essere giudicato sul campo. Invito Salvemini a fare un tuffo nel passato burrascoso della società ai tempi di Umberto Uccella”.

Salire in cattedra e puntare il dito: a questo ci ha abituato la sinistra, sempre e comunque, in qualsiasi contesto. Oggi tocca a Mino Frasca, definito “inadeguato” per la nomina a Presidente della SGM soltanto perché non possiede una laurea e – secondo Carlo Salvemini e compagni – sarebbe oggetto di “perversi accordi politici”.

I soliti pregiudizi sulle cose e sulle persone. Il capogruppo di “Lecce Bene Comune” si è detto soddisfatto perché il sindaco Perrone ha accolto la sua proposta: pubblicare online nella sezione “trasparenza” i curricula dei candidati. In questo modo, sempre secondo Salvemini, sarebbe stata evidente la discrepanza tra i percorsi formativi dei diversi candidati e quello dello stesso Frasca. Io a Salvemini avanzo una richiesta aggiuntiva, a completamento del suo ragionamento. Perché non rendere pubblico anche il curriculum dell’allora Presidente della STP Umberto Uccella? All’epoca della nomina, segretario dei Ds e dal bagaglio formativo più che discutibile? A differenza dei consiglieri di opposizione, però, io non addito ad Uccella evidenti lacune su un foglio di carta, quanto il percorso fallimentare che ha caratterizzato la Società di trasporti della Provincia di Lecce durante la sua gestione. Allo stesso modo, invece che chiedere lumi su voti e anno di diploma di Frasca, la sinistra dovrebbe attendere di vederlo sul campo per valutare il suo operato e giudicare quindi la sua figura. Il Presidente della SGM è un uomo eletto dal popolo, apprezzato per la sua attività di militante e di rappresentante politico vicino alla gente. Questa, a nostro parere, non è assolutamente una diminutio, ma un valore aggiunto. Il sindaco Perrone ha inteso premiare una persona giovane che, pur non avendo dalla sua parte una laurea, ha sempre dimostrato di farsi apprezzare per la sua attività politica di prossimità. Come ho già detto, salire in cattedra e screditarlo per i suoi studi “inadeguati” è, da parte di Salvemini e dell’intero centrosinistra, un atto irrispettoso nei confronti della persona e del politico. Aspettiamo di avere dati e numeri su cui basarci, per poter tirare le somme: in fin dei conti, nel caso di Uccella, è così che abbiamo potuto giudicare “catastrofica” la sua gestione. Le questioni personali non fanno bene alla politica: ancora una volta i consiglieri di opposizione hanno dimostrato di non averlo compreso.

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