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“My Nirvana”, Redi Hasa torna in tour con il suo omaggio al grunge

Il nuovo album del violoncellista nella versione live con Valerio Daniele

All’alba del 6 agosto concerto speciale a Castro con ospiti Rodrigo d’Erasmo e Amedeo Pace dei Blonde RedHead

Appuntamenti a Leverano, Corigliano d’Otranto, Formia, Roma, Milano

L’urlo di una generazione in struggenti melodie al violoncello, la musica grunge e la memoria della rivoluzione: dopo lunghi mesi impegnato nel tour con Ludovico Einaudi, Redi Hasa torna con il suo progetto solista, nel tour italiano che presenta il suo ultimo lavoro, “My Nirvana” (Ponderosa Music Records/Decca Records).

Il tour troverà il suo esordio in un appuntamento speciale dall’alto tenore poetico sul Belvedere della Grotta Zinzulusa di Castro (Lecce). Domenica 6 agosto (ore 5, ingresso libero) nel concerto all’alba promosso dal Sei Festival di Coolclub, Redi Hasa sarà sul palco con Valerio Daniele e due ospiti d’eccezione: il polistrumentista Rodrigo d’Erasmo (Piers Faccini, Afterhours, PFM, Daniele Silvestri, Roberto Angelini, solo per fare qualche nome) e Amedeo Pace (chitarrista e cantante della band statunitense Blonde RedHead).

Il tour italiano, promosso da Ura Teatro con il sostegno di Puglia Sounds (programmazione Puglia Sounds tour Italia 2023)partirà quindi con due date pugliesi, mercoledì 9 agosto presso il Chiostro del Convento Santa Maria delle Grazie a Leverano (Lecce), con il sostegno del Comune di Leverano, e il 27 agosto alle 21.30 presso l’Associazione Art&Lab “Lu Mbroia” di Corigliano d’Otranto (Lecce). Il tour proseguirà quindi il 2 settembre al Teatro Bertolt Brecht di Formia (Latina), il 6 ottobre, ospite del Festival Popolare italiano a Roma, e il 10 ottobre a Germi – luogo di contaminazione di Milano.

Nella versione live Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato dalla maestria di Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.

A due anni di distanza dal suo esordio solista, “The Stolen Cello” (Ponderosa Music & Art/Decca Records), in “My Nirvana”Redi Hasa racconta un pezzo della propria storia e di quella della sua generazione: l’incontro dei giovani albanesi con la musica rock e grunge negli anni Novanta, dopo la caduta di un regime che per mezzo secolo aveva messo al bando la distribuzione di tutta la musica occidentale. Era un periodo pieno di contraddizioni: solo pochi anni dopo la fine della dittatura, nel ’97 sarebbe scoppiata la guerra civile che avrebbe portato Redi Hasa a lasciare il suo Paese per giungere in Italia, in Puglia.

“My Nirvana”, con nove tracce che rielaborano i pezzi più significativi della band guidata da Kurt Cobain, è il tributo personale e unico, per violoncello solo, all’influsso che i Nirvana con il loro urlo radicale e sincero hanno avuto sui giovani albanesi, all’alba di una rivoluzione non solo esistenziale – ciò che questa musica ha significato per tutti i ragazzi del mondo – ma anche sociale e culturale.

«Ricordo un tempo passato, un tempo con la brezza del cambiamento addosso e con tanta voglia di spaccare i muri dei pregiudizi – scrive Redi Hasa capelli lunghi, camicie a quadri, jeans strappati e arrabbiati. Nirvana nelle orecchie, spinte , disordine, urla di libertà. Qualcosa sta cambiando, qualcosa sta succedendo. Non sappiamo cos’è. Suoniamo per noi, nessun concerto in vista, solo un appuntamento sacro con la musica. La scaletta incisa sul cemento armato con un chiodo. Scritte sui muri. Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, U2. Tutto accade in quel momento, il cambiamento inizia a prendere possesso di noi. Kurt Cobain si ribella, vomita contro una società falsa, racconta i disagi che abbiamo dentro ognuno di noi. Ascolto Nirvana chiuso nella mia stanza a volume insostenibile per spingermi in profondità della mia anima e farla uscire fuori. Torno alle prove. Pioggia a Tirana, strade deserte, alberi bagnati odore di legna e erba mischiata a nafta. Mi avvicino sempre di più alla strada della nostra tana. Cinquanta minuti a piedi da casa mia con il basso in mano senza custodia. Pensieri, e la voce di Kurt nelle orecchie. Attacco il jack».

La biografia di Redi Hasa e i suoi anni a Tirana sono al centro del documentario “Parlate a bassa voce” di Esmeralda Calabria, presentato a Torino Film Festival 2022. Nel film, che ripercorre la storia recente dell’Albania, Hasa firma anche la colonna sonora originale.

Redi Hasa

Bio short

Nato a Tirana nel ‘77, giunge in Puglia nel ‘98 dove contribuisce a portare i ritmi della musica balcanica. Nel 2012 alla Notte della Taranta incontra Ludovico Einaudi, che lo include nella sua ensemble e con il quale calca i palchi di tutto il mondo. Tra le sue collaborazioni anche Robert Plant (Led Zeppelin), Arto Linsday, Blonde Redhead.

Il suo primo album solista è “The stolen cello” (Decca Records/ Ponderosa Music & Art 2020), dedicato alle sue origini. “My Nirvana” (Decca/ Ponderosa 2022), il suo secondo album, è un personale tributo al gruppo grunge più famoso di sempre.

Bio estesa

La musica abita da sempre nella vita di Redi Hasa. Nato a Tirana nel 1977 in una famiglia di artisti (la madre insegnante di violoncello, il padre ballerino classico, il fratello pianista concertista) Redi è cresciuto tra strumenti e spartiti. I suoi studi di violoncello al Conservatorio vengono bruscamente interrotti dalla guerra civile esplosa nel 1997 in Albania così l’anno seguente riesce a raggiungere la Puglia, dove viene ammesso con una borsa di studio al Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

In Italia avvia la sua carriera, che lo porterà sui palchi di tutto il mondo, ma Redi non dimentica mai le sue origini e la sua terra alla quale dedica il suo primo album in solo, “The stolen cello” (Ponderosa Music & Art/Decca Records 2020).

Il Violoncellista predilige l’ibridazione tra generi musicali differenti, fondendo in particolare il rigore della formazione classica con l’immediatezza delle tradizioni popolari e sviluppando un approccio al suono liquido e meticcio, che lo caratterizza negli anni.

Nei primi anni Duemila contribuisce a portare nel Salento i ritmi della musica balcanica. Nel 2012 incontra Ludovico Einaudi, maestro concertatore della Notte della Taranta, che lo include stabilmente nella sua ensemble con cui si esibisce sui palchi di centinaia di città in più continenti; in seguito, la sua collaborazione con Einaudi prosegue nella formazione in trio per l’ambizioso progetto del celebre pianista “Seven Days Walking”.

Parallelamente porta avanti altri progetti, come quello in duo con il fisarmonicista Rocco Nigro e “Hasa-Mazzotta” con la cantante Maria Mazzotta, un “ponte mediterraneo” che unisce repertori e suggestioni popolari di Italia, Albania e più tardi anche Francia e Nord Africa.

L’incontro con Robert Plant, leader dei celeberrimi Led Zeppelin, lo porta ad incidere, nel 2017, tre tracce del disco “Carry fire” di Plant. Nello stesso anno collabora alla registrazione del disco “3 O’clock” dei Blonde Redhead.

Nel 2019 firma il progetto inedito “Bach is Back”, che pone idealmente in dialogo il maestro dei maestri della musica classica con il canto polifonico tradizionale albanese, patrimonio Unesco. Nel corso di una carriera ventennale ha suonato tra gli altri con l’Orchestra popolare italiana, King Naat Veliov, Kocani Orkestra, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Rita Marcotulli, Pacifico.

Nel 2020 pubblica il suo primo disco in solo prodotto per Ponderosa Music & Art in collaborazione con la prestigiosa Decca Records, che ospita nel suo repertorio artisti internazionali quali Mercan Dede, Alva Noto, Akin Sevgör e lo stesso Ludovico Einaudi. Il disco viene registrato presso i Real World Studios da Tim Oliver. “The stolen cello” è un ideale omaggio alla storia migrante di Redi Hasa. Il titolo si riferisce infatti alla sua fuga in Italia portando con sé il bene più prezioso, un violoncello “rubato”, sottratto temporaneamente all’Accademia di Tirana per poter sostenere l’esame d’ingresso al Conservatorio di Lecce. I brani sono un toccante e delicato attraversamento delle memorie albanesi di Hasa, dal profilo imponente di Dajti, la montagna di Tirana, alla traversata in mare per giungere in Italia, dall’assalto di massa alle ambasciate internazionali nel 1990 all’albero di ciliegio del suo giardino d’infanzia.

Dopo “The Stolen Cello”, che nel 2020 ha consacrato il suo talento solista, il ritorno discografico di Redi Hasa con “My Nirvana” (Ponderosa Music Recors/Decca Records) uscito nel 2022, intende restituire all’ascoltatore la passione per la musica di uno dei più celebri gruppi rock e raccontare nuovamente con il violoncello una vicenda musicale custodita tra le pieghe della Storia.

Programmazione Puglia Sounds TOUR ITALIA 2023 – OPERAZIONE FINANZIATA A VALERE SU POR PUGLIA FESR-FSE 2014/2020 – ASSE VI AZIONE 6.8 “PALINSESTO PP-TPP PUGLIA, RISCOPRI LA MERAVIGLIA 2023

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