18 Nov 2019
NARDO’: I TURISTI CRESCONO DEL 22%, PRESENZE RECORD A SETTEMBRE E OTTOBRE
Lo Iat censisce gli ingressi al Sedile: nei primi dieci mesi del 2019 oltre 30 mila visitatori in città
Come ogni anno, lo Iat (l’ufficio di informazione e accoglienza sito nel sedile di piazza Salandra e gestito da Turismo d’Autore) fornisce il resoconto delle presenze turistiche in città al termine della stagione estiva e anche nel 2019 i numeri sono molto confortanti e confermano la crescita di tutto il territorio neretino. La novità è rappresentata quest’anno dai numeri straordinariamente positivi e, di fatto, inediti del segmento autunnale (settembre e ottobre).
Il totale degli ingressi censiti da gennaio a Ognissanti è di poco superiore alle 30 mila unità, circa il 22% in più degli ingressi nello stesso periodo del 2018 e circa il 40% in più del 2017. Si tratta di una rilevazione compiuta tramite interviste e questionari alla quasi totalità delle persone transitate dal sedile per richieste di informazioni e servizi (in qualche caso la rilevazione non è stata fatta per il sovraffollamento dell’ufficio o per una legittima richiesta di riservatezza del visitatore), non è in grado dunque di certificare il numero complessivo dei turisti che hanno soggiornato sul territorio neretino o lo hanno visitato. Impressiona, come detto, il dato relativo alle presenze “autunnali”, con un +130% a settembre e un +72% ad ottobre, una conferma definitiva della tendenza alla destagionalizzazione e quindi di una crescente concentrazione delle quote nel periodo di media stagione. A settembre e ottobre 2019 sono entrati allo Iat 9321 turisti, quasi 5 mila in più rispetto al 2018, ma anche a giugno la crescita è del 32% (6020 ingressi contro i 4553 del 2018). Più o meno stabili le presenze negli altri mesi.
Il 57% degli ingressi censiti proviene dall’Italia, il resto (43%) dall’estero. Tra i primi, sempre molto alta la presenza di persone provenienti da Lombardia (3815), Emilia Romagna (2240) e Lazio (1733), ma crescono anche gli arrivi da Piemonte, Liguria, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Mentre tra i secondi spiccano tedeschi (3679), francesi (3154) e inglesi (1330). La sorpresa è proprio il dato delle persone provenienti dalla Germania, il doppio rispetto al 2019, per la prima volta superiore a quello dei francesi. Crescono molto i turisti provenienti da Austria e Russia e per la prima volta compaiono gli svedesi (109 ingressi nel 2019). Secondo gli operatori dello Iat i collegamenti offerti dal settore dei trasporti (alcune linee via terra) e in particolare delle linee aeree sugli aeroporti di Bari e Brindisi, continuano a incidere parecchio sulle scelte.
Altro “tema” è quello delle percentuali delle persone che, oltre a visitare la città, hanno anche scelto di soggiornarvi. Nel 2019 il 33% dei visitatori ha goduto anche di un alloggio sul territorio neretino (nel 2018 era il 21%), mentre il resto ha scelto di pernottare soprattutto a Lecce e Gallipoli.
L’elaborazione dei numeri fornita dallo stesso Iat fa emergere in bassa e media stagione la presenza prevalente di turisti stranieri e di gruppi organizzati italiani, amanti della natura e del cicloturismo e interessati all’architettura, all’arte, agli eventi di tradizione, alla cucina e ai prodotto tipici. In alta stagione, invece, è prevalente la presenza di italiani, di tutte le età, spesso con famiglia o piccoli gruppi di coetanei, amanti del mare e alla ricerca di itinerari gastronomici, eventi ed escursioni.
Dalle interviste emergono ovviamente anche gli “umori” dei turisti e le criticità sulle quali il territorio non soddisfa del tutto le esigenze di chi viene in vacanza. Spiccano in positivo i contesti come piazza Salandra, il parco di Portoselvaggio, le marine, o realtà come la rete museale o i servizi di mobilità (ape calessino, e-bike, ecc.), infine il buonissimo livello della ristorazione. Nota dolente i servizi di trasporto su scala provinciale e quindi la difficile raggiungibilità di Nardò per chi non ha un’automobile, la carenza nel centro storico di negozi di abbigliamento, souvenir o piccoli market, la mancata programmazione al teatro comunale nei mesi estivi (e quindi l’impossibilità di visitarlo). C’è infine una precisa richiesta di migliorare l’accessibilità alle chiese del centro storico con pedane idonee per persone diversamente abili e, ancora, una migliore indicazione dei parcheggi a sosta lunga in prossimità del centro.
“È stata un’altra stagione positiva – commenta l’assessore al Turismo Giulia Puglia – ma devo dire che lentamente ci stiamo disabituando a pensare all’estate come a un periodo slegato turisticamente dagli altri. I numeri dicono infatti che la destagionalizzazione è una bellissima realtà, con settembre e ottobre ormai mesi di straordinario afflusso. Il report dello Iat non ha una valenza scientifica, ma è un formidabile indicatore delle tendenze, delle provenienze, dei bisogni e anche delle criticità, di cui facciamo tesoro. Emerge, ad esempio, che sono premiati tutti coloro che fanno rete, che offrono beni e servizi in modo professionale, che sono più attenti alle esigenze dei turisti. L’amministrazione comunale sta lavorando molto sul contesto, dal decoro alle infrastrutture, dai servizi alla promozione, assumendo il ruolo di cabina di regia degli operatori privati e di governo dei fenomeni turistici. La strada che abbiamo fatto in tre anni e mezzo è davvero tanta, ma tanto ancora possiamo fare. Soprattutto se il Salento tutto saprà allinearsi a dinamiche che in questo momento storico sta premiando mete come Albania, Croazia, Montenegro o Egitto”.