header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

NARDO’: SAN GREGORIO ARMENO, VIA AI FESTEGGIAMENTI RELIGIOSI E CIVILI

Stasera in cattedrale l’inizio del settenario, il rosario e la messa per il patrono  

Con il consueto prologo di questa sera in cattedrale – che prevede l’inizio del settenario, la recita del rosario e la messa delle ore 18:30 – viene inaugurato il programma dei riti religiosi in onore di San Gregorio Armeno, il patrono della città. Il programma proseguirà mercoledì 19 febbraio alle ore 18 nella basilica cattedrale con la messa pontificale presieduta dall’arcivescovo di Lecce mons. Michele Seccia, cui seguirà la processione per le vie della città, secondo il solito itinerario: piazza Pio XI, corso Garibaldi, piazza Umberto I, via Regina Elena, via Roma, piazza Diaz, corso Galliano, piazza Mazzini, via Grassi, piazza Osanna (dove è in programma la benedizione della città), piazza della Repubblica, corso Vittorio Emanuele II, piazza Salandra, via Duomo e piazza Pio XI. La processione sarà accompagnata dal Nuovo Concerto Bandistico Terra d’Arneo Città di Nardò. Giovedì 20 febbraio, San Gregorio Armeno, sono previste in cattedrale le messe alle 7:30, 9, 10:30 e 18:30. Durante la mattinata la banda della Cittadella dei Ragazzi si esibirà per le vie della città.

Il programma delle manifestazioni civili prevede, invece, nella giornata di giovedì 20 febbraio, alle ore 9 presso la Sala Roma di piazza Pio XI, un convegno sul tema La pace, un cammino di speranza. Interverranno il sindaco Pippi Mellone, don Salvatore Leopizzi (già consigliere nazionale di Pax Christi), il presidente del Comitato Feste Patronali Cosimo Caputo. Sono previsti i contributi degli studenti degli istituti di istruzione secondaria “Galilei”, “Moccia” e “Vanoni”. A seguire (alle ore 11:30, sempre presso la Sala Roma) è in programma in collaborazione con il Rotary Club Nardò un incontro per spiegare alla città modalità e significato del restauro della statua di San Gregorio, posta sul sedile di piazza Salandra, su un progetto dello stesso Rotary neretino. Interverranno il presidente del Rotary Club Nardò Pantaleo Daniele, l’architetto Giancarlo De Pascalis, il presidente del Comitato Feste Patronali Cosimo Caputo. Nel pomeriggio è previsto in piazza Salandra un momento sempre molto atteso ed emozionante, cioè l’evento commemorativo delle vittime del terremoto del 1743 e di celebrazione della grande opera di solidarietà che molte comunità vicine prestarono alla popolazione neretina subito dopo il sisma. Alle ore 17 ci sarà la lettura di alcune testimonianze dell’epoca del terremoto da parte di Antonio Settanni, accompagnata dalla musica del violino di Angelo Baccassino, con i 100 rintocchi della campana della piazza. In serata, alle ore 20 sempre in piazza Salandra, il concerto Hit Parade con Demo Morselli e Marcello Cirillo.

Il programma degli eventi religiosi e civili è stato messo a punto dal Comitato Feste Patronali in collaborazione con la Diocesi di Nardò Gallipoli e il Comune di Nardò.

San Gregorio Illuminatore nacque in Armenia nel 257 circa, giovanissimo si rifugiò in Cappadocia per sfuggire a una persecuzione e in quella terra venne educato al cristianesimo. Rientrato in patria e divenuto monaco, visse la persecuzione di Tiridate nei confronti dei cristiani in Armenia, che nel frattempo Gregorio aveva conquistato con l’efficace campagna di predicazione. Fu imprigionato nella fortezza di Artashat, dove restò tredici anni. Una lunga malattia del re si risolse con l’intervento di Gregorio, che da quel momento ottenne la conversione di Tiridate e il riconoscimento della religione cristiana in Armenia. Nel 302 Gregorio ricevette la consacrazione a Patriarca d’Armenia, divenendo riferimento principale per la comunità cristiana. Dopo un’intensa campagna di evangelizzazione decise di ritirarsi a vita anacoretica. Morì in un eremo sul monte Sepouh all’incirca nell’anno 328. I resti vennero portati nel villaggio armeno di Tharotan e alcune sue reliquie sono sparse in vari luoghi del mondo. A Nardò si trovava una parte dell’avambraccio con la mano benedicente (secondo la tradizione trasportata da monaci armeni in fuga da una persecuzione iconoclasta), contenuta in un reliquario in argento trafugato negli anni ’70. Fu sostituito con una copia contenente un metacarpo, donata alla città dal cardinale Corrado Ursi, già vescovo della città. La tradizione vuole che la statua del santo, posta sul Sedile, si sia miracolosamente spostata, quasi a rivolgersi verso l’epicentro del sisma che alle ore 16:30 del 20 febbraio 1743 aveva colpito Nardò, con ingenti danni a persone e cose. Per i fedeli il numero dei morti e la devastazione sarebbero stati più ingenti senza l’intercessione del santo. Risulta da vari documenti che già prima di questo episodio la comunità neretina era intimamente legata alla figura del vescovo venuto dall’Oriente e lo aveva “eletto” a patrono.

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.