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«No al massimo ribasso negli appalti»

Marullo: «E’ necessario un tavolo di confronto con le associazioni»

«No al massimo ribasso negli appalti». Luigi Marullo, presidente regionale e provinciale degli edili di Confartigianato, saluta con soddisfazione il pacchetto di 113 milioni di euro destinato al recupero ed alla valorizzazione dei beni culturali pugliesi, ben 50 dei quali destinati al territorio salentino. Ma teme per la buona esecuzione dei lavori se si dovesse scatenare una rincorsa al ribasso senza correttivi.

«Finalmente – dice Marullo – ci si rende conto che solo investendo sul settore delle costruzioni e cantierizzando immediatamente le opere già approvate e finanziate si potrà superare la crisi economico-sociale che attanaglia, ormai da anni, il nostro Paese. Si tratta – spiega il presidente – di opere pagate con le risorse europee Pon (“Attrattori culturali, naturali e turismo”) e Pac (“Valorizzazione delle aree di attrazione culturale”), per le quali, nei giorni scorsi, il Governo ha annunciato lo sblocco dei fondi. Ora – aggiunge Marullo – si dovrà fare in modo che l’impiego di queste ingenti risorse coinvolga nella misura più ampia possibile gli imprenditori locali, con particolare riferimento all’artigianato ed alla piccola e media impresa, così come previsto dall’articolo 13 dello “Statuto delle Imprese”. Anche perché – sottolinea – nell’ambito delle restauro di beni culturali gli artigiani e le piccole e medie imprese del nostro territorio vantano realtà di eccellenza».

La preoccupazione del presidente è che, se nell’appaltare i lavori si ricorrerà al massimo ribasso senza correttivi, si potrebbe scatenare una rincorsa al ribasso, provocando, così, la perdita di gran parte delle risorse.

«Si pensi – ricorda il presidente – che nelle gli appalti recentemente messi in gara dall’Università del Salento si sono registrati ribassi attorno al 50 per cento. Chi ritiene che ciò costituisca un vantaggio per l’ente appaltante commette un grossolano errore di valutazione – commenta – E’ facilmente dimostrabile, infatti, che questi ribassi sono insostenibili per le imprese aggiudicatarie e per i subappaltatori e comportano quasi sempre contenziosi, violazioni del contratto collettivo di lavoro e delle norme antinfortunistiche, evasione contributiva e previdenziale».

A suo giudizio, «occorre individuare altri metodi di gara, tra quelli previsti dal “Codice degli appalti”, che in qualche modo riescano a moderare i ribassi,  assicurando così la buona esecuzione dei lavori, il puntuale pagamento delle maestranze e dei fornitori, il rispetto della normativa antinfortunistica e previdenziale ed il giusto profitto alle imprese esecutrici».

Marullo sollecita, quindi, le amministrazioni interessate ad avviare quanto prima un tavolo di confronto con le associazioni imprenditoriali per concordare soluzioni quanto più condivise.

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