17 Ott 2019
OLTRE SESSANTA ATTORI “BARBONI PER UN GIORNO” A LECCE PER I DIECI ANNI DEL BARBONAGGIO TEATRALE DI IPPOLITO CHIARELLO
Sabato 19 ottobre in Piazza Sant’Oronzo e nel Centro storico di Lecce edizione speciale di “Barboni per un giorno“, per festeggiare i dieci anni del Barbonaggio Teatrale, progetto artistico nato dall’esperienza dell’attore e regista salentino Ippolito Chiarello. Tra gli oltre 60 partecipanti di quest’anno, Eleonora Cadeddu, (Annuccia in “Un Medico in Famiglia”), le attrici e gli attori Cecilia Montomoli e Maina Le Goff (in arrivo dalla Francia), Franco Ferrante, Giusy Frallonardo, Sara Bevilacqua, Arianna Gambaccini, Otto Marco Mercante, Pierfrancesco Rampino, Roberta Natalini, la danzatrice e coreografa Barbara Toma, le cantanti Alessandra Caiulo e Emanuela Gabrieli, i menestrelli Pasquale Quarata e Donna Lucia, il progetto voce e violoncello “Papillon De Nuit” di Valeria Montesardo e Luca Basile, i barboni sui trampoli Dario Cadei e Marcella Buttazzo. Dopo la proiezione del documentario “Ogni volta che parlo con me” di Chiarello e Matteo Greco (ore 18:30) e un’assemblea pubblica sull’esperienza teatrale (ore 19:30) nell’Open Space di Palazzo Carafa, alle 21.30 l’arpista Maria Grazia Annesi e la consueta “Preghiera del clown” di Antonio “Totò” de Curtis, letta dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini darà il via alle performance dei “barboni” tra Piazza Sant’Oronzo e le strade limitrofe. Martedì 29 ottobre, inoltre, “I Fatti Vostri”, la trasmissione del mattino di Rai2 condotta da Giancarlo Magalli, ospiterà l’incontro a distanza di dieci anni tra Chiarello e il piccolo Alberto, ragazzino oggi dodicenne, che si rese inconsapevole protagonista di una foto simbolo agli esordi del Barbonaggio Teatrale e ritrovato dopo un appello lanciato sui social.
Eleonora Cadeddu (Annuccia in “Un Medico in Famiglia”), gli attori e le attrici Cecilia Montomoli e Maina Le Goff (entrambe in arrivo dalla Francia), Franco Ferrante, Giusy Frallonardo, Sara Bevilacqua, Arianna Gambaccini, Otto Marco Mercante, Pierfrancesco Rampino, Roberta Natalini, la danzatrice e coreografa Barbara Toma, le cantanti Alessandra Caiulo ed Emanuela Gabrieli, l’arpista Maria Grazia Annesi, i menestrelli Pasquale Quarata e Donna Lucia, il progetto voce e violoncello Papillon De Nuit di Valeria Montesardo e Luca Basile, gli attori barboni sui trampoli Dario Cadei e Marcella Buttazzo sono alcuni, tra gli oltre 60 partecipanti, dei “Barboni per un giorno” che sabato 19 ottobre animeranno le piazze e le strade del centro storico di Lecce. Dalle 18:30 (ingresso libero), infatti, si festeggeranno i dieci anni del Barbonaggio teatrale, modalità di proposta artistica indipendente “dal basso” nata dall’esperienza dell’attore e regista salentino Ippolito Chiarello, per ridare l’arte alla gente, al pubblico e per restituire il contatto diretto, il coinvolgimento al di là delle confezioni, che ha attraversato l’Europa, è approdato oltreoceano a Vancouver in Canada e sbarcherà anche Nantes, in Francia, con il progetto permanente “Le conte des contes” (dal prossimo novembre fino a maggio 2020).
La lunga serata si aprirà nella sala dell’Open Space di Piazza Sant’Oronzo, con la proiezione del film “Ogni volta che parlo con me” di Ippolito Chiarello e Matteo Greco, un viaggio poetico del barbone nel cuore delle capitali europee. A seguire (ore 19:30) spazio all’assemblea pubblica e informale nel corso della quale critici, operatori, artisti e pubblico si confronteranno sul significato dell’esperienza del barbonaggio teatrale che da movimento locale ha poi valicato i confini italiani per diffondersi e radicarsi in altri Paesi. Alle 21.30 l’arpista Maria Grazia Annesi e la consueta “Preghiera del clown” di Antonio de Curtis – che quest’anno sarà letta dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini – darà il via alle performance di circa sessanta attori barboni che fino alle 23 si esibiranno tra Piazza Sant’Oronzo e le strade limitrofe.
“Era il pomeriggio del 28 agosto 2009”, racconta Ippolito Chiarello, “e con assoluta incoscienza stendevo a terra un tappeto, piazzavo un lume e un gradino di legno nero e dorato, infilavo il mio inseparabile impermeabile e tra gli sguardi increduli dei miei colleghi e del pubblico della strada, vendevo il mio primo pezzo di spettacolo con questa modalità, che chiamai barbonaggio teatrale. Con la stessa incoscienza, con caparbietà e molta fatica ho realizzato in questi 10 anni la mia utopia: fare ogni giorno il mio lavoro, viverci e avere pubblico che mi ascolti”. Nato dal disagio e da un moto di rifiuto per un sistema teatrale chiuso in se stesso, spesso autoreferenziale e legato a logiche di mercato, il Barbonaggio Teatrale è un modo per ripensare il teatro nei suoi processi di scrittura, produzione e distribuzione. Un’esperienza che si è ramificata e arricchita nel tempo, moltiplicandosi con articolazioni inaspettate, una maniera per uscire dai luoghi deputati della cultura e ritornare alle origini di un’arte pubblica e politica, con un diretto contatto col pubblico, ripartendo dalla strada, dalla piazza, dall’idea di agorà. Una modalità oggi riconosciuta anche dalla critica (segnalazione al premio Rete Critica e al Premio UBU nel 2014) e che, dopo 250 città in Italia, tappe a Barcellona, Madrid, Parigi, Londra e Berlino, passando dal palco dei Negramaro, è approdata in Canada nell’autunno 2016 e farà tappa a Nantes dal prossimo novembre.
Martedì 29 ottobre, inoltre, “I Fatti Vostri“, la trasmissione del mattino di Rai2 condotta da Giancarlo Magalli, ospiterà l’incontro a distanza di dieci anni tra Ippolito Chiarello e il piccolo Alberto, ragazzino oggi dodicenne, che si rese inconsapevole protagonista di una foto simbolo agli esordi del Barbonaggio Teatrale. Chiarello nelle scorse settimane si era messo sulle tracce di quanti, in un modo o nell’altro, hanno partecipato ai primi dieci anni di vita del Barbonaggio Teatrale. Tra le foto che hanno segnato queste dieci edizioni ne spicca una su tutte, lo scatto che ritrae l’artista intento nella sua performance e un bambino di appena due anni che lo ascolta rapito. Un momento speciale che rappresenta il senso del Barbonaggio secondo il suo ideatore: la strada, l’attore, l’incanto negli occhi dello spettatore. Chiarello ha deciso di cercare quel bambino lanciando un messaggio sui social, l’appello diventato virale ha permesso di ritrovare il piccolo spettatore. Alberto oggi ha 12 anni, vive a Nardò ed è un appassionato di teatro “Quel giorno – racconta il padre – avevo dato due euro a mio figlio e gli ho insegnato che la cultura si paga, qualche anno dopo, per la prima volta, è entrato in un teatro e dopo aver assistito allo spettacolo mi ha detto: papà io voglio rimanere qui”.
Barboni per un giorno -progetto artistico dell’associazione Nasca Teatri di Terra, diretto da Ippolito Chiarello, curato con Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo e Francesca D’Ippolito – è organizzato con il patrocinio del Comune di Lecce, dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese e dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro in network con C.re.s.co. – Coordinamento delle realtà della scena contemporanea, gemellato in Francia con la compagnia Les Ethern’Elles e Le projet “Le conte des contes”, sostenuto dalla città di Nantes nell’ambito di “Créations partagées”.
Per info e iscrizioni al laboratorio e per partecipare al barbonaggio collettivo come attori, come aiutanti o offrire un alloggio per gli artisti: 3474741759 / 3471979005 – nasca@ippolitochiarello.it.