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“Pe(n)sa differente. Festival dell’espressione creativa e della bellezza autentica

“Pe(n)sa differente. Festival dell’espressione creativa e della bellezza autenticagiunge, nel 2023, alla sua sedicesima edizione.

Ideato e realizzato dalla Onlus Salomè e da Big Sur il festival è un tributo alla soggettività che si manifesta come diritto al pensiero critico e alla differenza. Promuove la cura di sé e vuole essere un invito a un percorso di costruzione personale libero, indipendente e resistente alle forme di mercificazione e di omologazione che pervadono il nostro vivere, per valorizzare l’unicità e la novità che ogni persona essenzialmente è, con le sue possibilità espressive e la propria peculiare bellezza.

Fondamentale partner il Polo Biblio-museale di Lecce che accoglierà, – per la sesta volta consecutiva – negli spazi della Biblioteca Bernardini il Festival confermando la propria attitudine ad essere spazio di “cura” attraverso l’arte, la bellezza, il dialogo, l’incontro e la connessione tra temi, linguaggi e progettualità creative.

Durante le tre giornate si terranno spettacoli, performance, mostre, incontri scientifici, sociali, culturali, artistici, sportivi e culinari, concerti e proiezioni che vedranno la partecipazione di esperti nei campi dell’antropologia, della filosofia, della medicina e della psicologia, della cultura, dell’arte e delle associazioni attive sul territorio nazionale, con lo scopo di sensibilizzare e informare su come guadagnare salute e prevenire e curare il disagio attraverso l’espressione creativa del sé individuale e collettivo.

L’edizione 2023 è intitolata “Io l’unic* me”, un titolo emblematico che rappresenta la condizione della nostra attualità.

«L’Io non ha genere», afferma la psichiatra Caterina Renna, responsabile scientifico del Festival: «Io Sono è maschile e femminile, declina la persona, l’essere. Un essere sempre di più in bilico, in una contemporaneità che, giorno dopo giorno, si mostra in difficoltà nel dare corpo ad un Noi, certo, convinto, efficace nel costruire comunità, socializzazioni virtuose, relazioni creative. L’incontro si complica, minato da radicalizzazioni ideologiche che frammentano lo stare al Mondo. Il Mondo stesso è frammentato, attraversato da conflitti, popolato dalle vecchie e nuove povertà, preda di dittature che mortificano l’idea di libertà offendendo la dignità delle persone, la loro libera scelta. Non si tratta di trovare rifugio nell’individualismo, ma di capire le difficoltà dell’individuo in un contesto sociale preda di una omologazione che crea solitudine, sentimenti di inadeguatezza, crisi sempre più profonde e laceranti in chi, inconsapevole del valore della propria fragilità, si espone alla più cruda e totale rinuncia, isolandosi, tentando e crescendo nel silenzio la propria ferita”.

Dello stesso parere Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-museale di Lecce, che afferma: «Non c’è scampo se non si lavora sulla valorizzazione di ogni ‘singolarità’, sull’accoglimento critico del proprio crescere e del proprio desiderio. Ogni “Io” è emblematico, ha valore se comunicato, nella sua unicità, particolarità, bellezza. Dobbiamo crescere, educare, perseguire “Io” senza ego, fragile e in crescita, creativo, generante e generativo di relazioni sane che dimenticano il conflitto e sanno che ogni crisi muta l’ordinario in nuovo, è questa oggi l’urgenza e le Istituzioni Culturali devono farsi carico di quella che oggi si mostra come una vera e prorpia emergenza».

Speciale ospite del Festival è Miguel Benasayag, filosofo, psicanalista e scrittore, nato nel 1953, in Argentina, rifugiatosi in Francia dopo l’esperienza della guerriglia guevarista a Parigi oggi si occupa di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza e dell’interazione tra tecnologia ed essere umano. Tra i fondatori e gli animatori del collettivo culturale “Malgré Tout”, è autore di numerosi libri tra cui, tradotti in italiano per le edizioni di Vita e Pensiero: “La salute a ogni costo. Medicina e biopotere” (2010), “Funzionare o esistere?” (2018),”La tirannia dell’algoritmo”(2020), “Il ritorno dall’esilio” (2022). Con le edizioni MC: “Il mito dell’individuo” (2002), “Resistere è creare” (con Florence Aubenas, 2004). Con Feltrinelli ha pubblicato “L’epoca delle passioni tristi” (con Gérard Schmit; 2004), “Contro il niente. Abc dell’impegno” (2005), “Elogio del conflitto” (con Angélique del Rey; 2008) e “Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa” (2015).

Anna Basta, ex farfalla della nazionale di ginnastica ritmica, porterà al Festival porterà la sua drammatica testimonianza. Nata nel 2001, dal 2016 al 2020, Anna Basta ha gareggiato tra le fila della Nazionale di ginnastica ritmica dell’Italia. Il suo palmarès è ricco di successi, tra cui l’oro a squadre ai Campionati Mondiali di squadra di Ginnastica ritmica a Sofia nel 2019. A luglio 2020, all’età di 19 anni, ha ufficializzato il suo ritiro dalla carriera agonista per motivi personali che poi ha chiarito nel novembre del 2022. Il disagio, che l’aveva portata ad abbandonare la carriera agonistica, legato alle pressioni sulla forma fisica subite nell’ambiente sportivo, si è trasformato in impegno sociale per la tutela del benessere della persona e in particolare degli atleti.

L’intero programma della tre giorni del Festival è su:
https://www.pensa-differente.it/web/eventi.php?event=43

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