1 Lug 2021
Personale di pittura “ANIME DI PESCI” di VITTORIO TAPPARINI
È tutto pronto per la mostra personale di pittura “ANIME DI PESCI” di VITTORIO TAPPARINI che sarà inaugurata sabato 3 luglio a NARDÒ, presso lo spazio espositivo in via Angelo Custode 4 alle 19.30, accanto al Teatro Comunale
“Anime di pesci” è il titolo della nuova collezione dell’artista leccese Vittorio Tapparini e dà il titolo alla sua personale di pittura che si aprirà il 3 luglio alle 19.30 e resterà aperta fino al 31 agosto (tutti i giorni dalle 19.30 alle 23).
È l’espressione di una nuova stagione dell’artista leccese che racconta un dialogo dell’anima tra uomini e creature naturali, soprattutto marine, e insegue una poetica fortemente sensibile rispetto alle problematiche ambientali. Tapparini ha già trattato questa tematica in passato (con opere materiche che emergevano dalle tele), ma oggi nella sua nuova estetica narrativa pop surreale ispirata alla speranza, al sogno e alle favole della nostra vita, la natura prorompe in queste pitture come un elogio infinito. La sua è dunque un’apologia della fauna marina, ma anche delle farfalle che usano i venti per planare su nuove gioie. Grandi bolle d’ossigeno occupano questo mondo immaginifico, tra il mare e la terra, danno aria e il respiro che è mancato a noi negli ultimi due anni e che manca sempre più alla natura. Ecco che tutte queste opere coloratissime (dai titoli espliciti: “Freedom”, “Acquario interiore”, “Meravigliosa creatura”, “Danza la vita”, “Meropide”, ecc) lasciano che un’invasione di pesci, farfalle e onde esploda tra noi: basta imparare ad accogliere e custodire questi doni, sembra voler dire Tapparini.
La bellezza naturale è al centro di questo mondo artistico. Le nuove tele ad olio di Tapparini, in uno stile che l’artista definisce “figurativo fantastico”, lambiscono il simbolismo che riguarda il mondo animale da sempre presente nella storia dell’arte, sin dall’epoca preistorica in cui era di buon auspicio raffigurare quadrupedi e pesci. Nell’arte cristiana poi le allegorie richiamano significati precisi tratti dalle Sacre Scritture: tra gli animali ‘puri’ compare il pesce, il cui nome greco, ichthys, era l’acronimo di Iesùs Christòs Theoù Yiòs Sotètur, ossia Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.
Due domande a Tapparini:
Da dove arrivano queste opere?
“Il dialogo tra l’uomo e la natura dovrebbe essere una cosa normale, perché noi stessi facciamo parte di essa – spiega l’artista – così queste mie opere sono nate spontaneamente, sognando il mare proprio in tempi in cui la pandemia ci obbligava a stare chiusi in casa. Dopo aver trattato negli ultimi anni sempre favole umane, sogni e narrazioni urbane, ho avvertito dentro il grido della natura intorno che ci avvisa che qualcosa non va. È stato un processo naturale passare dalle favole dell’uomo alle poesie degli animali”.
Il titolo “Anime di pesci” ricorda un verso della canzone di Ivano Fossati “Lindbergh”: “Non sono che l’anima di un pesce con le ali / Volato via dal mare per annusare le stelle / Difficile non è nuotare contro la corrente / Ma salire nel cielo e non trovarci niente…”.
Tapparini: “l’idea del volo sul mare e l’anima del pesce con le ali mi assomiglia. Racconta l’esigenza di libertà, ma anche la solitudine del volatore sognatore, in cui mi ritrovo spesso”.
I pesci in queste tele sono i protagonisti, perché il mare?
“Mettere al centro il mare significa mettere al centro noi – dice – la Terra e le nostre anime. Il mio è un messaggio universale, come l’arte e per questo non può essere legato solo ad un luogo, ad un territorio. Ma a chi vuole vederci anche un legame con il Salento che galleggia tra due mari e alla nostra natura anfibia rispondo che potrebbe essere, ma in modo inconscio. L’acqua è per tutti noi fonte di vita e io forse dal mare sto solo cominciando un nuovo percorso creativo. Credo che in fondo dovremmo farlo tutti, ripensare alla nostra vita e alle nostre abitudini in senso ambientalista, che vuol dire per me semplicemente capire come e cosa ognuno può fare per far bene al pianeta e quindi a se stesso. E per ricordarci di questa mission alla quale siamo tutti chiamati come un grande esercito della salvezza si può cominciare appendendo ai muri delle nostre vite immagini di pesci, di farfalle, di elefanti volanti ecc. Io da qualche tempo vivo così e garantisco che funziona”.
Ritorna in mente il Tapparini delle battaglie di Hidalgo, i suoi tredici guerrieri che conquistarono il Must nel 2013, facendo rimbombare l’arte contemporaneità tra le mura dell’antico convento, allora appena diventato museo. C’è sempre una battaglia da combattere per questo artista: in quel maggio significava scuotere una città addormentata rispetto alla contemporaneità, adagiata solo sulle sue bellezze storiche: oggi abbraccia un discorso universale che non si può che sposare.
Vittorio Tapparini, breve biografia
Pittore e scultore, nato a Lecce il 22 luglio del 1961, figlio d’arte, ha una storia ricca di partecipazioni in rassegne d’arte e personali nazionali e internazionali che segna l’evoluzione del suo percorso narrativo dall’informale ad un personalissimo espressionismo pop. Tra queste vanno ricordate nel 2007 il Premio Sulmona, nel 2006 la Biennale internazionale d’arte di Ferrara, la Biennale internazionale di arti visive di Taormina, Expo Arte di New York, nel 2009 il Premio Paolo VI, “Triennale d’Arte Sacra Contemporanea” al Seminario Arcivescovile di Lecce. Viene invitato alla Biennale di Venezia “Padiglione Italia” nel 2011 e tra le partecipazioni ai musei sono da ricordare la personale di scultura “Hidalgo” al Must di Lecce nel 2013 con il suo piccolo ‘esercito’, nel 2008 la personale al Museo Cairoli, Fondazione Memmo a San Pietro in Lama e nel marzo 2015 una rassegna a Pescara al Museo “Vittoria Colonna”. Tanti anche i premi e i riconoscimenti: tra questi nel 2006 l’Ercole di Brindisi, nel 2006 Premio Internazionale “Barocco in Art” Grande Salento, nel 2007 il Premio Rembrandt e la nomina di “Gran Maestro dell’Arte nel mondo” per i suoi meriti artistici, nel 2006 Premio “Mercurio d’oro” Euro Arte Expo Porto Recanati, Premio Internazionale Arte Milano 2017, Premio Eccellenza europea delle Arti Roma Barcellona Parigi 2019.
A Lecce, oltre alle tante mostre presso gallerie private e spazi pubblici (in cui è invitato ad esporre dal 1985 ad oggi), va anche segnalato che ha ideato e curato tre edizioni della Biennale del Salento (2010, 2012, 2014) e varie manifestazioni legate all’arte.
Le ultime personali con le sue nuove sognanti collezioni di pittura sono: “Favole d’amore” Aprile – Maggio 2016 a Roma in Via del Corso, “Fabbricante di storie” Agosto – Settembre 2016 a Lecce presso la galleria “Scaramuzza”, “Pescatore di stelle” Dicembre 2016 Gennaio 2017 ad Ostuni presso la galleria della Confraternita del Purgatorio, “C’era una volta il sogno” Aprile – Maggio 2017 a Roma in Via del Corso e a seguire la rassegna d’arte maggio – giugno 2017 nella galleria “Le sorelle” in via Margutta a Roma. Da dicembre ’17 a gennaio 2018 è alla Fondazione Palmieri a Lecce con la sua personale “La terra di mezzo”; poi dal 9 marzo al 18 marzo 2018, ancora a Roma, “Made in Salento” è un’altra personale presso la galleria della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza del Popolo in cui inaugura una sorta di marchio di fabbrica che rivendica una collocazione territoriale delle sue opere pittoriche. Dal 1 luglio al 31 agosto 2018 espone nella personale “Exhibition” presso la galleria “Summer Art” di Santa Caterina di Nardò (Lecce). Ad ottobre 2018 riceve il Premio Eccellenza Europea delle Arti che lo porterà nel 2019 a partecipare a tre rassegne internazionali: Roma a febbraio, Biennale di Barcellona ad aprile e Parigi a giugno. Dal 1 al 24 novembre 2018 le sue opere sono esposte nella personale di pittura “Aspettando l’Arca” presso Raphael ’78 Art Time a Lecce. Dal 24 novembre al 6 gennaio espone nella personale di pittura “La chiglia della Luna” a Nardò presso Morganarte, e dal 1 dicembre al 6 gennaio “La chiglia della Luna” è anche a Patù presso la galleria “Linea cornici”. Dal 27 aprile al 6 maggio 2019 torna ad esporre a Roma, in Via del Corso 528 nella personale “Favole Metropolitane”. Dopo l’esposizione a Parigi presso la Galleria Thuilliers dal 15 al 27 giugno 2019 tra i finalisti del Premio Eccellenza europea delle Arti, dal 20 luglio 2019 al 31 agosto è in mostra a Santa Caterina di Nardò con la personale “Una Luna di Miele”. mentre alcune opere sono in viaggio con la mostra itinerante di “Tonino Caputo e altri artisti” inaugurata a Pescara al Museo “Vittoria Colonna” il 24 ottobre 2019 dal titolo “Il giro del mondo in 80 quadri”. Dal 22 novembre 2019 al 16 gennaio 2020 le sue opere sono esposte a Milano in una nuova personale dal titolo “La terra di mezzo” presso lo Spazio Bistruccio. Nell’estate del 2020, nel mese di agosto, espone a Santa Caterina di Nardò con “Exhibition” presso “Now” presentando per la prima volta i primi pezzi dell’ultima collezione di farfalle e pesci.