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Precluso diritto a studio e formazione non vedenti/Interrogazione Buccolieliero

Quello della mancanza di lavoro è un problema sociale di notevoli dimensioni, che diventa ancora più grave se a non trovare lavoro sono i diversamente abili. Precludere loro il diritto allo studio ed alla formazione professionale, significa privarli di un’importante chance lavorativa”.
È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Buccoliero, che interviene su un problema specifico che riguarda due ragazze non vedenti, a cui la Provincia di Brindisi avrebbe precluso, per mancanza di fondi, la possibilità di frequentare un corso di formazione per operatori telefonici a Bologna. Sul delicato argomento, il consigliere Buccoliero ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta all’assessore alla Formazione Professionale.
Scrive Buccoliero:
Premesso che:
  • quello della mancanza di lavoro è un problema grave, che attanaglia l’intero Paese, con particolare riferimento alle regioni del sud;
  • in una situazione estremamente critica come quella che stiamo vivendo, la prospettiva di un lavoro per le persone diversamente abili si fa meno concreta ed è necessario che la politica ponga in essere tutte le strategie per combattere questa difficoltà, offrendo uguali possibilità per tutti;
  • per i disabili visivi (non vedenti ed ipovedenti) il problema del lavoro è più sentito, sia perché oggettivamente i disabili visivi non possono accedere allo stesso numero di professioni dei normodotati, sia perché vi è l’opinione diffusa che un cieco non possa rendere quanto un vedente;
considerato che:
  • una prospettiva concreta è data dall’impiego dei disabili visivi come operatori telefonici, figura che si ottiene dopo un periodo di adeguata formazione professionale;
  • riuscire a frequentare questi corsi significa, per una persona con disabilità visiva, poter sperare in un futuro di indipendenza economica e di crescita;
  • come denunciato dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Brindisi, la provincia brindisina avrebbe precluso a due ragazze la possibilità di partecipare al corso di formazione professionale all’Istituto Cavazza di Bologna, perché impossibilitata a sostenerne le rette;
  • di questi corsi se ne tengono sempre meno ed è opportuno non far perdere la possibilità alle due allieve di frequentare;
l’interrogante si rivolge al Presidente della Giunta regionale ed all’assessore alla Formazione Professionale per sapere:
  • quali misure intenda adottare per garantire il diritto allo studio ed alla formazione professionale delle persone con disabilità visiva nella provincia di Brindisi;
  • se non sia il caso di sostenere l’impegno economico necessario per consentire a queste due ragazze di poter frequentare nel capoluogo emiliano un corso, che rappresenta per loro una concreta possibilità di lavoro e, dunque, di vita.

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