15 Lug 2015
Presentazione del libro “C’era infinite volte il Sud” di Matteo Greco
Si intitola “C’era infinite volte il Sud- percorsi narrativi alla scoperta del Salento” il libro di Matteo Greco, edizioni Il Raggio Verde, che sarà presentato a Leuca mercoledì 15 luglio, ore 19:30, nei pressi del piazzale del Santuario Santa Maria De Finibus Terrae.
Sarà il filosofo Mario Carparelli, direttore della Biblioteca di Castrignano del Capo a dialogare con l’autore Matteo Greco, l’artista Marco Cito che firma le illustrazioni e Antonietta Fulvio, direttore editoriale Il Raggio Verde. All’incontro interverranno il prof. Stefano Cristante, direttore della rivista H-ermes dell’Università del Salento; l’avv. Francesco Pacella, presidente GAL Serre Salentine; e il rag. Rinaldo Rizzo, presidente GAL Capo Santa Maria di Leuca.
La presentazione sarà impreziosita dal musicista Massimiliano De Marco le cui note faranno da sottofondo al reading curato dallo stesso autore, Matteo Greco, ed Elisa Maggio.
La manifestazione, patrocinata da Gal Santa Maria di Leuca e Gal Serre Salentine, è inserita nel calendario della rassegna “Libridamare” promossa dalla Biblioteca di Castrignano del Capo.
Il libro
Un libro-cantastorie, una guida narrativa, una comunità di personaggi, veri e immaginari, che tappa dopo tappa svelano le bellezze del territorio salentino. Dalle voci dell’app “Sherazade” alle pagine del libro che apre la collana “In viaggio con Sherazade”, diretta dallo stesso Matteo Greco.
Ventitré racconti e dieci lettere al turista, a firma di Matteo Greco, per raccontare in modo inedito il Salento, attraverso due itinerari che, lungo una direttrice di bellezza, incontrano: Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Galatina, Santa Cesarea Terme, Alessano. Gagliano del Capo, Cutrofiano, Zollino, Melpignano, Soleto, Sternatia, Martignano, Martano, Corigliano d’Otranto, Melendugno, Castrignano De’ Greci.
Questo il leit motiv di “C’era infinite volte il Sud – percorsi narrativi alla scoperta del Salento” scritto per coloro che davanti a un castello, un frantoio, un promontorio vorrebbero vedere le cose riaccadere, ed esserne gli eccezionali spettatori. Un libro per viaggiare – e vivere – in Salento con parole nuove, per tornare ad incantarsi, andando verso Sud.
Ma “C’era infinite volte il Sud” racchiude due libri in uno. Basta capovolgerlo per sfogliare le pagine tradotte in lingua inglese – da Maria Chiara Lino e Vito Panico con la revisione a cura di Georgeanne Kalweit – pensando ai turisti stranieri che sempre più numerosi scelgono di visitare il Tacco d’Italia. A rendere la pubblicazione ancora più preziosa, le tavole originali di Marco Cito che con il suo tratto ha dato un volto ai protagonisti di alcuni racconti.
E cos’è un racconto se “un viaggio dove il corpo sta fermo ma l’immaginazione si muove?”. Lo si legge nella breve, ma intensa, prefazione di Edoardo Winspeare che di Matteo Greco dice “conosce la materia di cui scrive e soprattutto la ama. Chi scrive bene fa sembrare il mondo che narra il centro dell’universo e così succede al Salento del nostro aedo del Capo di Leuca. I miti dell’immaginario salentino acquistano una dignità letteraria, il passato storico e la tradizione orale una forza contemporanea lontana da una sterile oleografia identitaria”.
Un’identità che si può costruire anche attraverso le pagine di un libro. O di una voce, quella dei racconti della App, punto d’inizio dell’avventura letteraria di Matteo Greco.
E per ascoltare la voce del monaco Pantaleone, il canto della sirena Leucasia, le parole del frantoiano Oronzo, e tutti gli altri protagonisti dei racconti, basta scaricare l’app gratuita Sherazade o visitare il sito www.sherazadesalento.com
L’Autore
Matteo Greco nasce a Gagliano del Capo nel 1982. Ha conseguito un dottorato in semiotica ed è attualmente assegnista presso l’università del Salento. È ideatore e autore dell’applicazione Sherazade e direttore artistico del festival internazionale dell’arte di strada A Cappello.
Nel 2007 vince il Certamen del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna e nel 2012 il premio Subway Letteratura di Milano. Nel 2013 pubblica la sua prima antologia di poesie, Giorni fatti a mano (Subway edizioni, Milano).
Ogni giorno cerca di tener fede al motto di Jodorowski, secondo cui «vivere come un autentico poeta significa non avere timore, avere il coraggio di dare, possedere l’audacia di vivere con una certa dismisura».