12 Giu 2023
Psichiatria, emergenza adolescenti
Psichiatria, emergenza adolescenti: a Bologna il convegno della Sip Emilia Romagna (Società italiana di Psichiatria)
Michele Sanza Sanza, Direttore Dipartimento di Salute mentale di Forlì/Cesena: “Accedere ai fondi per la non autosufficienza per potenziare i servizi ambulatoriali e completare la rete della Neuropsichiatria infantile”.
La sezione regionale dell’Emilia Romagna della Società di Psichiatria esprime forte preoccupazione per la crescente forbice tra i bisogni dei cittadini e le risorse a disposizione dei Dipartimenti di Salute Mentale. “Benché la nostra regione – dice Michele Sanza,Direttore Dipartimento di Salute mentale di Forlì/Cesena e Presidente regionale Sip Emilia Romana (Società italiana di Psichiatria) – metta a disposizione della Salute mentale una quota del Fondo sanitario superiore alla media nazionale (il 3,5% contro il 3% dell’Italia), siamo lontani dalla quota del 5% fissata nel 2001 dalla Conferenza delle Regioni. Uno dei nodi da sciogliere è l’impiego di circa il 40% della spesa per i servizi residenziali di Salute mentale dove c’è un elevato bisogno di assistenza prettamente sociale. Nel frattempo c’è un vertiginoso incremento dei bisogni e della domanda di cura tra giovani e giovanissimi, accentuato a seguito della pandemia e che richiede risposte concrete per l’adeguamento dei percorsi clinico assistenziali”.
Una vera e propria emergenza psichiatrica in Italia. Basti pensare che, nella sola Emilia Romagna, i medici dei DSM DP sono diminuiti in 5 anni del 15%, passando da 566 nel 2016 a 477 nel 2021 e gli psicologi sono solo lievemente aumentati con 20 unità in più (da 2010 a 230).
Tra le 8 proposte della Sip per migliorare la qualità dei servizi di Salute mentale regionali c’è dunque l’accesso al fondo della non autosufficienza anche per le persone affette da disturbi mentali. “L’incremento della pressione epidemiologica sui servizi di salute mentale e l’erosione registrata negli ultimi anni nel personale che lavora nei dipartimenti di Salute mentale e dipendenze patologiche in Emilia Romagna – aggiunge Sanza – va affrontata con l’incremento delle risorse, il miglioramento delle pratiche assistenziali e dell’appropriatezza dei percorsi di cura, con politiche di prevenzione e presa in carico precoce sul territorio, nelle scuole, nelle comunità e luoghi di aggregazione per dare massima attenzione agli adolescenti e ai giovani”. “In concreto – conclude Sanza–occorre completare la rete delle strutture intermedie semiresidenziali e residenziali a disposizione della Neuropsichiatria infantile e dei programmi di transizione verso i servizi di salute mentale per adulti”.
Se ne parlerà domani, 13 giugno a Bologna all’hotel Savoia, con un tavolo di lavoro e di approfondimento scientifico promosso dalla Società italiana di Psichiatria (sezione Emilia Romagna), a cui partecipano i principali esponenti della psichiatria regionale e nazionale, autorevoli esperti, professionisti e docenti universitari.
Ad aprire i lavori Emi Bondi, Presidente nazionale della Società Italiana di Psichiatria e l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna Raffaele Donini. Saranno presenti inoltre Enrico Rossi, già Presidente della Regione Toscana e responsabile per le Regioni di Motore Sanità, Ottavia Soncini, Presidente della quarta commissione politiche per la salute e politiche sociali dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, Silvia Zamboni, Vicepresidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Luca Rizzo Nervo, Assessore al welfare e alla salute del Comune di Bologna, Fabrizio Starace, Presidente della Società italiana di psichiatria epidemiologica e Direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche di Modena e Michele Sanza, Presidente della sezione emiliano romagnola della Società italiana di Psichiatria.
“Il nostro obiettivo e impegno come Motore Sanità – avverte Rossi – è riportare al centro dell’agenda del governo la Salute mentale in tutti i suoi aspetti che riguardano l’emergenza giovani, le nuove cure, i finanziamenti insufficienti e che non raggiungono in nessuna regione il 5 per cento del fondo sanitario fissato nel 2001 dalla Conferenza delle Regioni senza trascurare il tema della sicurezza degli operatori, delle carenze di personale e strutture che pesano sulla qualità ed efficacia dei trattamenti e sulla presa in carico dei pazienti”.
Temi che di recente 91 direttori di dipartimento di Salute mentale italiani (sui 127 esistenti lungo lo Stivale), in collaborazione con la direzione scientifica di Motore Sanità hanno riproposto all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Giorgia Meloni.