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PUGLIA, LO SCIOPERO DEL SANGUE DEI CALL CENTER ERA ILLEGITTIMO

ASSOCONTACT: “ADESIONE ALLO 0,1%. SOLO PROPAGANDA SINDACALE”

Lelio Borgherese, presidente di Assocontact,

commenta l’invito a donare sangue da parte di alcune sigle sindacali come protesta contro quella che ritengono una “incertezza sul futuro contrattuale dei dipendenti”

“La donazione del sangue come cavallo di Troia per aggirare il divieto a scioperare”. A dirlo è Lelio Borgherese, presidente di Assocontact, l’associazione nazionale dei Business Process Outsourcer, in merito allo “sciopero del sangue” indetto da alcune sigle sindacali pugliesi per protestare contro quella che ritengono una “incertezza sul futuro contrattuale dei dipendenti” dei call center di Covisian e Network Contact.

La denuncia dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl Tlc parte dalla decisione di Assocontact – a cui aderisce Network Contacts – di disdire il contratto di Telecomunicazioni, cambiando così le condizioni che disciplinano e regolano il rapporto di lavoro.  «E così per settimane – dice Borgherese – le organizzazioni sindacali pugliesi hanno pubblicato dichiarazioni al vetriolo sui social, organizzato conferenze stampa barricadere, coinvolto migliaia di lavoratrici e lavoratori in assemblee per affermare che chi osa uscire dal CCNL Telecomunicazioni è uno scellerato, un vampiro succhiasangue, uno che opera in spregio alla legge e alla morale e che non esiste altro Ccnl al di fuori del Tlc».

Così i sindacati hanno proclamato uno sciopero che però è stato prontamente vietato e bloccato dalla Commissione di garanzia. Per aggirare il divieto, poi, è stato indetto un secondo sciopero camuffato in un gesto di solidarietà verso la comunità. «Gli slogan e le chiacchiere stanno a zero» sottolinea Lelio Borgherese. «È stato a tutti gli effetti uno sciopero illegittimo, stabilito senza seguire le procedure previste dalle legge146 che definisce le attività di pubblico servizio e che, tra l’altro, ha visto un’adesione pari allo zero. Su oltre sei mila lavoratori delle aziende di Bpo messe in stato di accusa dalle e presenti in Puglia, solo sei persone (0,1%) hanno aderito al martellante invito delle organizzazioni sindacali. Questo evidenzia che alla stragrande maggioranza di loro non sembrava né chiaro, né utile, né lecito, né etico».

Per Assocontact – per cui la difesa a spada tratta di un contratto di lavoro da parte delle organizzazioni è legittima, comprensibile e doverosa – la donazione di sangue messa in atto dalle associazioni sindacali è stata una mera una propaganda sindacale dalle gambe corte. «Network Contacts – conclude Borgherese – organizza da oltre dieci anni, due volte all’anno, una donazione di sangue con autoemoteca mobile, a disposizione di tutti i dipendenti e collaboratori. Ma non lo sbandiera ai quattro venti e lo pubblicizza solo nei limiti in cui serve a dare piena contezza ai propri lavoratori dell’opportunità».

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