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QUANDO L’ACCIAIO INOX DIVENTA FRAGILE: PREMIATA A SINGAPORE UNA RICERCA DEL GRUPPO DI METALLURGIA DEL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL’INNOVAZIONE UNISALENTO

L’acciaio inox può diventare fragile? E perché? Lo studio che risponde a queste domande, condotto dal gruppo di ricerca del professor Pasquale Daniele Cavaliere, docente di Metallurgia al Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento, è stato premiato all’“International conference on materials science, engineering and technology”, incontro internazionale di settore che si è tenuto a Singapore nei giorni scorsi. Innovatività, contenuti scientifici e chiarezza dell’esposizione le motivazioni del premio, consegnato dal professor Hideomi Koinuma del Tokyo Institute of technology Japan.

«La ricerca ha riguardato la modellazione agli elementi finiti del fenomeno di infragilimento da idrogeno in acciai inossidabili», spiega il professor Cavaliere, «Mediante tecniche di microscopia elettronica ad alta risoluzione, abbiamo dettagliato la microstruttura degli acciai e abbiamo definito quanto ogni singolo elemento microscopico possa assorbire idrogeno in determinate condizioni di temperatura, pressione e sforzo meccanico. Tali dati sperimentali sono poi stati analizzati con tecniche computazionali, per condurre alla definizione di un modello numerico utile per la progettazione su diverse scale, da piccoli componenti sino a grandi tubazioni per il trasporto di idrogeno. L’idrogeno nei metalli può scindersi da H2 ad atomo H, diffondendosi nella struttura perché è l’atomo più piccolo presente in natura. Avviene così che un metallo notoriamente duttile divenga fragile. Con la creazione del modello numerico più complesso sinora disponibile in letteratura, spieghiamo perché l’acciaio inox diventa fragile in modo tale da adottare le precauzioni per proteggerlo».

La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale “Materialia” della Elsevier science publisher (https://doi.org/10.1016/j.mtla.2023.101855), in accesso aperto grazie all’accordo MUR-Elsevier, è stata condotta – con il coordinamento del professor Cavaliere – in team con i ricercatori Behzad Sadeghi e Angelo Perrone, la dottoranda Debora Marsano e Antonio Marzanese, neo laureato in Ingegneria aerospaziale a UniSalento e ora assunto dalla Avio General Electric.

Lo studio è stato condotto nell’ambito delle attività del “Centro Nazionale per La Mobilità Sostenibile” (MOST – www.centronazionalemost.it), coordinato per il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione di UniSalento dal professor Antonio Ficarella.

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