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Renato Ciardo solo solo a Crispiano

Lunedì 17 agosto nella Masseria Francesca di Crispiano (Ta) l’associazione culturale “Sirio”, diretta da Giovanni Tagliente, proporrà lo spettacolo “Solo solo – in mezzo alla piazza” del comico e musicista barese Renato Ciardo, che ha approfittato del lockdown per aggiungere delle novità al suo show, scritto a quattro mani con la sua coniuge e portato in giro per l’Italia da circa due anni.

Questo show nasce per puro caso – ha spiegato l’artista – su suggerimento di mia moglie per il fatto che da anni sono impegnato con spettacoli nei quali suono, canto, imito e recito. Passando tre mesi e mezzo a casa, per via del lockdown, mi sono venute in mente altre storie, altre canzoni e fatti che ho aggiunto allo spettacolo”

Fatto di canzoni, chiacchiere, storie e personali esperienze della città di Bari, l’esibizione del comico e musicista, componente della Rimbamband e figlio del noto Gianni, vuol’essere una parentesi di circa un’ora e mezza di spensieratezza nella quale ridere e divertirsi.

Racconto quella che è stata la mia storia artistica fatta di personaggi, partendo dai miei miti quali Toni Dallara che imito spesso nelle mie esibizioni, Nico Fidenco, Bruno Lauzi e tanti altri. Poi racconto il quartiere dove vivo da cinque anni, ovvero Japigia, proponendo vari aneddoti dei residenti”.

Nato nel capoluogo pugliese nel 1974, Renato ha mostrato fin da subito una grande passione per la musica che lo ha portato a diventare autore, compositore e arrangiatore di alcuni dei brani cantati dal padre, il celebre comico Gianni Ciardo. Sul palco allestito dal Comune di Martina Franca, come in tutti questi spettacoli che lo vedono solo in scena, non mancheranno i suoi brani “Tiengo la susta” e il primo inedito “Ciaddì”, pubblicato da Acustic Sound e considerato uno scanzonato inno agli usi e costumi della cittadinanza barese e che raccoglie le tradizioni degli abitanti del capoluogo pugliese, sintetizzate in tre minuti.

Sicuramente proporrò questa canzone, che è stata un successo, perché me la chiederanno. Ma durante lo spettacolo ne suonerò e canterò anche altre nuove scritte in questi mesi. Ho rivisitato un brano di Ron, ‘Joe temerario’ che ho trasformato in ‘Joe talebano’ perché durante la quarantena molti, non so perché, si sono fatti crescere la barba.

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