12 Mar 2025
“Riders… Sfrecciano via veloci”: da venerdì 14 marzo a Lecce mostra fotografica di Mauro Raffini
Consorzio Mestieri Puglia, Agenzia per il lavoro presente nei territori di Bari, Foggia, Lecce e Martina Franca, insieme a Fondazione Emmanuel organizza la mostra fotografica “Riders… Sfrecciano via veloci…”, di Mauro Raffini.
La mostra è inserita nella nuova edizione di “No al razzismo – Intuttelelingue 5.0”, progetto della Fondazione Emmanuel organizzato, in collaborazione con svariati partner, nell’ambito della XXI Settimana di azione contro il razzismo, promossa in tutta Italia dall’Unar.
Sfrecciano via veloci, di giorno e di notte, e vanno in ogni direzione come schegge impazzite: sono i riders, i nuovi lavoratori che incontriamo sempre più frequentemente nelle nostre città. Sono uomini, pakistani, bengalesi, afgani, marocchini, nigeriani, senegalesi… (poche le donne, anche italiane). I riders, in italiano “ciclofattorini” sono dei guidatori di bicicletta o di motocicletta, anche se oggi li identifichiamo univocamente con le persone che effettuano consegne a domicilio.
Si muovono in funzione di un algoritmo che ne determina gli spostamenti, ne controlla le ore e anche i secondi, mettendoli spesso in grande difficoltà nei centri urbani. Si inseriscono nel tessuto urbano, in centro come in periferia, pedalando sulla bicicletta o in sella ad un motorino a ritmi forsennati, con lo smartphone in mano che gli fornisce continuamente la posizione. La piattaforma registra dati, indirizzi, chilometraggio, tempistiche relative all’ordine.
E molti dati ancora: il punteggio per esempio, che premia o declassa il tuo lavoro a volte per una manciata di secondi. Il rischio è dietro l’angolo: sbagliare una via e dover recuperare del tempo o prendere una strada al contrario sempre per ridurre la tempistica oppure una consegna mancata spesso non per colpa tua (indirizzo errato, cliente irraggiungibile, etc.).
Il rider ha bisogno di lavorare e di lavorare in fretta.
Mai come in questo caso vale il vecchio motto che il tempo è denaro. Inoltre, spesso, occorre riparare la bici o il motorino, riprendere i contatti con un altro gestore, recuperare il tempo perso.
L’ideale sarebbe ottenere un inquadramento giuridico certo, ancora spesso negato, almeno in Italia. I movimenti organizzati dai riders, a Torino come in altre città, hanno indetto i primi scioperi ottenendo l’attenzione della stampa. Le stesse piattaforme multinazionali stanno lavorando per migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
La mostra è un’opportunità di riflessione sociale attraverso l’arte fotografica.
L’esposizione racconta le storie di vita dei lavoratori delle piattaforme di consegna, portatori di un cambiamento radicale nel panorama del lavoro urbano. L’incontro con il lavoro dei riders e le loro difficoltà quotidiane ci invita a un’analisi critica della realtà socio-lavorativa odierna.
La mostra vuole sensibilizzare le nuove generazioni sul Valore del Lavoro e sulla Cura del Capitale Umano.
Mauro Raffini, fotografo torinese professionista dagli anni settanta è da sempre impegnato a documentare i cambiamenti della nostra società.
Il suo sguardo, imprescindibile e necessario, Raffini lo ha rivolto in questi ultimi anni, dal periodo pandemia a oggi, all’universo Riders: i lavoratori digitali della nuova globalizzazione, uomini e donne, apparentemente persone come noi ma in realtà pedine di un sistema in cui tutto corre e innesca la modalità del “tutto subito”.
Conversa con loro oltre a ritrarli durante le ore di lavoro o in pausa in attesa di un nuovo ordine.
Questa mostra è dedicata a loro.
L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 14 marzo p.v. alle ore 11 presso il Convitto Palmieri (Sala Allegoria della Provincia).
Sabato 15, la mostra fa da cornice, alle 17, a “Essere Comunità AlterNativa“, una Conversazione collettiva che aiuti a riflettere sulla necessità di una comunità che sappia valorizzare e fare propri culture e pensieri, modi di vivere le relazioni in un tempo dilatato, che permetta di riconoscersi, non in termini di performance e produttività, ma valorizzando l’umanità, il tempo e la possibilità di “so-stare”.
La mostra potrà essere visitata fino al 23 marzo, dalle ore 9 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 20. La visita guidata offrirà uno spunto di discussione per riflettere insieme sulle problematiche sociali, culturali ed economiche legate a questo fenomeno.