19 Ott 2023
Sciopero trasporti. A che e a chi serve?
Da stasera alle 21 fino ad altrettanta ora di domani venerdì c’è sciopero dei trasporti: treni, trasporto pubblico locale ed aerei. Per creare meno problemi all’utenza, ci sono quasi ovunque le fasce di garanzia (1).
Il motivo dello sciopero è ampio, per un mondo ed un’economia migliore, inclusa la pace nel mondo (2). Sembra più da sciopero generale, ma per ora sembra che si testi la capacità di mobilitazione a partire dai trasporti.
Gli interlocutori quindi, non sono specifici datori di lavoro, ma – per semplificare – governo ed istituzioni, anche extra-nazionali, che, ad avviso degli scioperanti, dovrebbero essere in grado di alleviare o risolvere le sofferenze dei lavoratori.
Crediamo che la risposta a questo sciopero il governo l’abbia già data con le anticipazioni stampa che circolano sulla manovra fiscale (3). E crediamo che, mobilitazione o meno dei lavoratori dei trasporti, quanto deciso non cambierà di un millimetro. Gli unici che saranno scombussolati da questo sciopero saranno gli utenti dei trasporti, con aggravio di tempi e di costi per la loro giornata lavorativa, economica, sociale e famigliare.
Non bisognerebbe quindi più fare scioperi perché i decisori sono irremovibili o, come nel nostro caso, hanno già deciso, magari anche non-decidendo? Mai sia, lo sciopero è un’arma importante in democrazia ma, proprio perché siamo in democrazia, occorrerebbe capire se – utilizzato in genere come estrema forma di lotta – sia utile o meno.
Crediamo che, lavoratori e loro rappresentanti, scevri dai fascini plastici delle piazze più o meno affollate, dovrebbero usare il proprio potere di mobilitazione e contrattuale non solo per creare disagi all’utenza (come nel nostro caso) ma per forme di lotta che possano realmente incidere nei confronti dei loro interlocutori, magari anche con richieste un po’ meno vaghe che non la “pace nel mondo”.
Gli utenti dei trasporti, per esempio, saranno imbestialiti per questi disagi… perché non farseli amici invece che costringerli ad essere loro armi? Le aziende pubbliche o para-pubbliche che risultano inadempienti (non certo per la “pace nel mondo”) che subiranno il blocco dei servizi per lo sciopero, non sarebbe meglio responsabilizzarle, anche penalizzandole, nel loro specifico aziendale (sciopero cosiddetto bianco, per esempio, o indisponibilità alle continue emergenze e straordinari, che sono quasi sempre loro inefficienze che non necessità da fatti esterni)?
Per capire, con questo sciopero dei trasporti, è sicuro che Putin non smetterà di invadere l’Ucraina, così Hamas non smetterà di trucidare israeliani e palestinesi, e le bollette non diminuiranno così come non caleranno le spese militari e la povertà, nonostante gli inutili provvedimenti del governo, non sparirà.