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Seminario “L’Agricoltura di precisione”

Domani  4 giugno alle ore 9.00, nella Sala Conferenze della Camera di Commercio, si terrà un seminario su “L’agricoltura di precisione”, la branca dell’agricoltura che si avvale di moderne strumentazioni per raggiungere vari obiettivi: una migliore qualità del prodotto, una resa migliore, l’uso ottimale delle risorse, la salvaguardia dell’ambiente. Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ente camerale, Alfredo Prete e del presidente dell’Azienda Speciale per i Servizi Reali alle imprese, Sergio Goffredo, introdurranno i lavori Pantaleo Piccinno, presidente Coldiretti di Lecce, e Marcello Mastrorilli, direttore per la ricerca, la sperimentazione e l’analisi dell’economia agraria. L’idea di organizzare questo evento scaturisce dalla constatazione che nel nostro paese, e quindi anche nel Salento, manca l’informazione sull’agricoltura di precisione. Cos’è? Che benefici ha? Che costi ha? Chi la usa? Questo evento sarà un’occasione di confronto tra ricerca, aziende e professionisti del settore, alla ricerca di esperienze pilota e buone pratiche.

Cos’è l’agricoltura di precisione

L’agricoltura di precisione è una branca dell’agricoltura che si avvale di moderne strumentazioni per raggiungere vari obiettivi: una migliore qualità del prodotto, una resa migliore, l’uso ottimale delle risorse, la salvaguardia dell’ambiente.

Un vigneto o un campo di mais, soprattutto se sono molto estesi, non sono un’unica entità ma la somma di tanti piccoli appezzamenti coltivati con la stessa coltura. In uno stesso campo possiamo trovare condizioni di suolo, meteorologiche, di esposizione solare, di topografia anche molto differenti tra loro. In Italia questo è anzi molto frequente.

Il compito che si prefigge l’agricoltura di precisione è, in primo luogo, la massimizzazione della resa agricola, e di conseguenza dei profitti. Ma anche interventi mirati a una maggiore sostenibilità delle coltivazioni. Se è necessario usare fertilizzanti o pesticidi, per esempio, si può fare secondo le reali necessità delle piante, non in base a delle stime. È la coltivazione stessa a dire di cosa ha bisogno. Persino la singola pianta. Si possono così evitare trattamenti inutili, che possono rivelarsi dannosi e inquinanti, e ridurre i costi.

Per raggiungere i risultati previsti e programmati è necessario monitorare le diverse aree con tecnologie innovative: sensori a terra, stazioni meteorologiche, sensori di caratterizzazione del suolo e vari strumenti di telerilevamento, come immagini satellitari o immagini scattate in volo da droni. I dati provenienti dai vari sensori vengono poi considerati nell’insieme, grazie all’applicazione di software specifici. Una volta elaborati questi dati con tecniche geostatistiche, si arriva a definire quali siano le esigenze per una determinata pianta, o una microarea, trattando in modo selettivo l’appezzamento.

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