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Spiaggia e dune prima di tutto. “L’Area Marina Protetta salvaguarda il cordone dunale e chiude i varchi urbani”.

Diverse parti del litorale costiero dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo (Le) cambiano pelle grazie alla lunga e continua attività del Consorzio di Gestione della Riserva Naturale nazionale, che ha ri-previsto specifici interventi di ripascimento per le spiagge colpite da erosione, il mantenimento e sostenibilità dei cordoni dunali esistenti e la chiusura dei varchi creati abusivamente dall’uomo. L’importante ed utile attività progettuale, nasce dall’impegno dell’Area Marina Protetta e dal comune di Porto Cesareo, e di fatto dà seguito e sostanza pratica, agli studi effettuati sul territorio negli ultimi anni, da geologi e tecnici specializzati, che grazie al monitoraggio continuo e costante del piede dunale e della linea di costa, hanno individuato le cause dell’erosione, agendo su di esse con interventi di blocco della dispersione della sabbia.

Il primo step dell’intervento di ingegneria ambientale ha previsto e prevederà appunto, la chiusura dei varchi urbani in diverse strade censite lungo la costa cesarina. Arterie che danno l’accesso diretto al mare. Soprattutto durante i mesi invernali, i venti spostando proprio la sabbia dalle spiagge, ne accelerano la dispersione attraverso i corridoi delle strade facendo perdere tonnellate di materiale. Occorre quindi bloccare il fenomeno con interventi di riqualificazione anti-erosione, come hanno già provveduto a fare alcuni stabilimenti balneari della zona con fondi propri. La prima azione per bloccare l’azione del vento, sarà costituita da piante e alberi autoctoni, mentre il collegamento tra spiagge e strade sarà costituito da camminate e staccionate ecocompatibili 

Secondo step sarà la chiusura dei varchi dunali. I sistemi dunali rimasti sulla costa, sono soggetti all’azione antropica del passaggio diretto su di essi. Porto Cesareo è il primo comune d’Italia ad aver utilizzato le biomasse vegetali per chiudere i varchi e proteggere i giganti sabbiosi della costa. Si utilizzerà infatti la Posidonia, pianta endemica del Mediterraneo che si deposita in grosse quantità sull’arenile, segno del buon stato di salute del mare, come barriera protettiva.

“Altri importanti tasselli – commenta il direttore dell’Amp di Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio – continuano ad essere posti in maniera strategica, dando attuazione a quanto previsto dal Piano Comunale delle Coste. Il nostro litorale, uno dei più belle d’Italia, patrimonio d’inestimabile valore, deve essere preservato, difeso, curato e salvaguardato. Un grande lavoro di squadra che ci premia. Il documento – spiega il dottor D’Ambrosio -, è un esempio concreto di sinergia tra enti e privati, finalizzato a contrastare in maniera reale e condivisa l’erosione, trovando soluzioni ecocompatibili in linea con i vincoli di Amp, Parco Regionale e Piano delle Coste. Poi la conclusione entusiastica ed orientata ad approcci sempre più sinergici. Siamo davanti all’esempio reale, di come sia possibile, oltre che fondamentale e proficuo, coniugare gli interessi della comunità con quelli delle imprese, lavorando sodo tuti insieme verso un obiettivo comune.

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