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Tar Liguria: Si al danno da bocciatura ingiusta a scuola  per il professionista

Orientamento nuovo. Miur e liceo condannati a pagare il danno, patrimoniale e non, all’attuale architetto, respinto a settembre per l’«odiosa» ostilità di un prof: lucro cessante pari a un quarto del reddito annuo

Risarcito il professionista perché la bocciatura da bocciatura ingiusta a scuola gli ha fatto perdere un anno di lavoro. Scatta il danno – patrimoniale e non – in favore dell’alunno respinto all’esame di riparazione per il conflitto insorto durante l’anno con il prof. Lo studente è divenuto un professionista dopo la laurea a pieni voti e l’esame di abilitazione: il Miur, condannato in solido con il liceo, deve dunque risarcire il lucro cessante perché l’ingresso nel mondo del lavoro risulta posticipato di un anno. Senza dimenticare la frustrazione per la bocciatura ingiusta. È quanto emerge da una sentenza pubblicata dalla prima sezione del Tar Liguria. Ottiene un risarcimento di 10 mila euro l’ex allieva di un liceo scientifico. È passata in giudicato la precedente sentenza che ha annullato la bocciatura decisa dopo l’esame di riparazione in matematica e fisica: il consiglio di classe non considera che la ragazza va bene nelle altre materie (media del 7,4). E soprattutto che l’allieva contesta con altre compagne i metodi didattici della prof. Che ricambia utilizzando con la studentessa un metro di valutazione più severo rispetto agli altri: lo dimostrano i giudizi ai compiti in classe, mentre i voti negativi attribuiti a giugno non risultano sul registro della docente. E all’esame di riparazione i punteggi attribuiti non rispettano i criteri di valutazione prefissati. Per il giudice del Tar Liguria, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “La disparità di trattamento ha un carattere «odioso» e «particolarmente stigmatizzabile» perché inficia la valutazione nel sistema pubblico dell’istruzione ed è rivolta «nei confronti di una ragazza minorenne”.   Nel frattempo la giovane si laurea in architettura con 110 e lode nella triennale e nella magistrale. E nel primo, parziale, anno di attività guadagna oltre 7.200 euro. L’ingiusta bocciatura ritarda di un anno l’ingresso nel mondo del lavoro. Il lucro cessante non può essere pari a un anno di reddito medio di un architetto nel Nord Ovest del Paese, che è di 34.500 euro circa: la percezione dei guadagni, infatti, non risulta definitivamente perduta ma soltanto posticipata nel tempo; ecco allora che il danno patrimoniale è stimato in un quarto del reddito medio, pari a 8.700 euro, a titolo di diminuito utile per via del ritardo. Il tutto anche considerando che l’architetta ha fatturato circa 8.800 euro nei primi cinque mesi del 2022. È pure liquidato secondo equità il danno morale soggettivo nella misura di 1.300 euro lamentato per la bocciatura illegittima: corrisponde a una massima di esperienza che normalmente l’insuccesso scolastico, specie se ingiusto, determina nello studente patema d’animo, afflizione, frustrazione e angoscia.

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