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“THE CAMBRIDGE COMPANION TO THE ITALIAN RENAISSANCE”

IL 14 APRILE TAVOLA ROTONDA INTERDISCIPLINARE ALLA PRESENZA DELL’AUTORE E CURATORE MICHAEL WYATT

Martedì 14 aprile 2015, alle ore 17 nella sala “Chirico” del Monastero degli Olivetani dell’Università del Salento, è in programma una tavola rotonda interdisciplinare a partire dal volume “The Cambridge Companion to The Italian Renaissance” (Cambridge University Press, 2014).

Alla presenza dell’autore e curatore Michael Wyatt, prenderanno parte al dibattito l’anglista Alessandra Petrina, lo storico Francesco Somaini, l’italianista Antonio Marzo, lo storico dell’arte Marco Tanzi e il musicista Francesco Libetta. Introduzione dei lavori a cura della professoressa Maria Luisa De Rinaldis, coordinamento a cura della professoressa Beatrice Stasi.

«Ben diciassette saggi e ben diciassette studiosi con diverse competenze sono stati necessari a Michael Wyatt per mettere a fuoco le poliedriche manifestazioni della cultura rinascimentale», spiegano gli organizzatori, «fino a offrire una panoramica aggiornata e innovativa, ampiamente e autenticamente interdisciplinare, che spazia dalle geografie dell’arte al rinnovato rapporto con l’antichità, dalle tecniche cartografiche all’organizzazione delle botteghe degli artisti, dalle tecnologie alle lingue all’evoluzione editoriale, e poi la letteratura, in versi e in prosa, la musica, lo spettacolo, la filosofia, la religione, le politiche culturali, le problematiche economiche e quelle sociali, la scienza e la medicina.

Per orientarsi e muoversi in un paesaggio così vasto e frastagliato è parso utile ricorrere a qualche guida autorizzata, che aiutasse a esplorare almeno alcuni dei tanti sentieri praticabili, scegliendo una bussola storica (Francesco Somaini), comparatistica (Alessandra Petrina), letteraria (Antonio Marzo), artistica (Marco Tanzi) e musicale (Francesco Libetta).

Il tutto in presenza dell’autore e curatore, lo studioso  americano Michael Wyatt, al quale si deve l’ideazione di un’opera così generosa di stimoli e aperture prospettiche, mirate a decentralizzare il discorso critico sul Rinascimento, spalancandolo a una pluralità non solo culturale, ma anche geografica. Il tradizionale asse Roma-Firenze-Venezia può così essere esteso fino a includere aree meno esplorate ma egualmente significative, come Napoli, la Sicilia, le Marche e la provincia di Lecce con l’architettura  di Gian Giacomo dell’Acaya, instaurando nuove e proficue relazioni discorsive fra centro e periferie, metodi e contenuti».

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