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T(h)ree – viaggio metaforico nel dramma della Xylella. L’8 settembre a Otranto

Un vecchio vagone dismesso, in una qualche piccola stazione nel 
profondo Sud. I finestrini sono coperti da fogli di giornale, non c’è 
visuale sull’esterno. A bordo due ragazzi, intrappolati più o meno 
volontariamente. Non ricordano perché si trovano lì sopra, non ne hanno 
memoria. O preferiscono non saperlo.

Ma la realtà che li attende al di là di quei finestrini non tarderà a 
bussare prepotente, costringendoli a fare i conti con la propria 
coscienza.

T(h)ree è il viaggio surreale e introspettivo nell’anima di due ragazzi 
del Sud, tornati nella propria terra dopo molti anni. È però anche una 
storia collettiva, la messa in scena metaforica di due grandi drammi del 
nostro territorio: l’emigrazione di intere generazioni di giovani verso 
il Nord – in cerca di maggior fortuna – e la mutilazione del nostro 
paesaggio, che giorno dopo giorno vede morire i propri simboli: gli 
ulivi.
Colpa di un male che qualcuno ha chiamato Xylella.
O forse no, forse la causa è da ricercare altrove…

Regia e drammaturgia – Francesco Casaburi
Interpreti – Francesco Casaburi, Angelo Nunzella, Miriam Minerba
Scenografia – Antonio Duma
Aiuto regia – Ginevra Tundo

Atto unico
Durata – 80’ circa 

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