19 Gen 2023
Tour di Federmeccanica a Lecce per conoscere le realtà imprenditoriali del territorio
Il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi continua, con le imprese della provincia di Lecce, il tour di conoscenza delle realtà industriali italiane del settore.
“E’ con grande piacere che insieme al collega Pisanò abbiamo accompagnato il direttore generale di Federmeccanica alla scoperta di alcune imprese metalmeccaniche del nostro territorio – ha detto Nicola Delle Donne, presidente reggente di Confindustria Lecce. Questo settore rappresenta storicamente il fiore all’occhiello del tessuto economico ed industriale tanto che, nell’ambito del manifatturiero, è quello che ha raggiunto ormai una dimensione strutturata ed una forza consolidata. Tali risultati sono il frutto della capacità di visione e del coraggio degli imprenditori che hanno potuto contare anche su un robusto sistema di politiche regionali e nazionali di sviluppo agli investimenti, grazie ai quali l’intero Salento è cresciuto in dinamismo e competitività, sviluppando altresì una forte propensione all’internazionalizzazione. L’auspicio è che con le nuove opportunità di finanza agevolata e quelle rivenienti, in particolare, dalle ZES finalmente potremo innalzare l’appeal del territorio, consolidando così un ecosistema produttivo di eccellenza”.
“Si tratta di un viaggio fondamentale – ha commentato il presidente della Sezione Metalmeccanica Impiantistica di Confindustria Lecce Antonio Italo Pisanò – per conoscere le imprese salentine e comprenderne le direttrici di sviluppo, sulla spinta dell’innovazione, della ricerca, di una sempre maggiore efficienza, della necessità di competere a livello globale sia sul fronte della diversificazione delle fonti energetiche, sia su quello della logistica e dei trasporti, nonché grazie all’introduzione di profili professionali ad hoc. Colgo l’occasione per ringraziare il direttore generale Franchi per l’attenzione dimostrata per il nostro territorio, foriera certamente di nuove opportunità di business e di sviluppo per le imprese”.
Durante il tour, partito nella mattinata del 18 gennaio e concluso il 19, il dottor Franchi ha potuto toccare con mano la vivacità e la consistenza del sistema industriale metalmeccanico: il settore è, infatti, estremamente eterogeneo, spaziando dall’automotive alle lavorazioni di carpenteria meccanica, dallo stampaggio alla tornitura, dagli scambiatori di calore alla fresatura, dalle tubisterie alle fusioni in ghisa, dai semilavorati per la navalmeccanica ai materiali per l’edilizia e per le manutenzioni impiantistiche e ancora i contenitori per il beverage. Nel corso della prima giornata il direttore generale ha visitato Nardò Technical Center – Gruppo Porsche; Ilmea Srl; Cog Srl; Casta Srl; nella seconda giornata si recherà presso Fonderie De Riccardis Srl, Zincogam Srl; Dfv Srl, Meccanica Meridionale Srl; Lasim Spa. Si tratta solo di alcuni esempi delle imprese straordinarie presenti in Salento che, con il loro dinamismo, sono riuscite ad essere timoniere di un settore che negli anni è divenuto trainante per l’economia salentina.
“E’ stata una giornata intensa e molto stimolante vissuta oggi qui a Lecce – ha affermato il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi – nelle aziende che ben rappresentano l’eccellenza del Made in Italy. E domani continueremo a scoprire nuove realtà del territorio, entrando nelle fabbriche metalmeccaniche là dove batte il cuore dell’industria, là dove si produce valore e si diffondono valori. Si deve acquisire consapevolezza che le nostre Imprese non sono solo fonte di sviluppo tecnologico e di crescita economica ma anche ambienti positivi aperti alla circolazione di idee dove le persone possono crescere personalmente e professionalmente. Dobbiamo far conoscere all’opinione pubblica il ruolo e l’importanza delle imprese per le comunità locali e più in generale per il Paese. Tutte le volte che visitiamo un’azienda ci rendiamo conto della grande varietà delle nostre imprese, ognuna delle quali ha opportunità e problemi diversi. Noi ci impegniamo per rappresentarle tutte, da quella più grande alla più piccola, da quella che cresce a quella che incontra difficoltà. Non lasciamo indietro nessuno e andiamo avanti per realizzare un vero e proprio cambiamento culturale. Siamo ormai dentro un complesso percorso di transizione tecnologica ed ecologica che le nostre imprese stanno affrontando con quella capacità di innovare che le contraddistingue. Non possono però essere lasciate da sole, soprattutto considerando le crisi che si sono succedute in questi ultimi due anni che rendono ancora più complicato attraversare questa fase di cambiamento. Ognuno deve fare la sua parte, noi non ci tiriamo indietro. Ma per non lasciare indietro nessuno serve il contributo di tutti, anche delle istituzioni nazionali e locali. D’altronde le nostre imprese perseguono un interesse generale, sono un bene d’interesse comune. In esse vediamo un’attenzione sempre maggiore alle persone e all’ambiente. Imprese quindi inclusive che puntano ad una crescita sostenibile. Per questo nell’era dell’automazione e della robotica si può e si deve parlare di un nuovo umanesimo metalmeccanico. Aziende di successo a dimensione d’uomo. Questo è quello che anche qui a Lecce abbiamo potuto toccare con mano, e continueremo a fare domani. Questo è quello che siamo”.
“Nonostante le crisi che si sono succedute dagli anni 2000, non ultima quella causata dalla pandemia, che si è poi agganciata all’innalzamento dei costi energetici derivanti dal conflitto russo ucraino, – ha concluso il presidente Pisanò – il metalmeccanico territoriale ha retto, mostrando interessanti performance. I risultati* sono confortanti: nonostante una lieve contrazione delle unità locali negli ultimi sette anni (-8,15%), gli addetti sono invece aumentati, a testimonianza di una crescita della dimensione aziendale. Oggi le imprese del metalmeccanico si configurano come piccole, medie e grandi, sono per la maggior parte ben capitalizzate e perseguono obiettivi di innovazione continua per essere competitive, con punte di vera eccellenza nel comparto delle macchine movimento terra e dell’automotive di altissima gamma. Il costo dei prodotti sconta ancora la notevole distanza dai mercati di riferimento, con un aggravio dovuto al trasporto e all’assoluta carenza di infrastrutture integrate”.
Servizio di Adriana Greco