1 Dic 2020
Tumore al seno, accoglienza e ascolto migliorano il percorso di cura: nel nome di Umberto Veronesi Europa Donna assegna un Riconoscimento a un medico pugliese
Assegnato ieri in diretta streaming il “Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato Medico” agli specialisti di quattro discipline – radiologia, chirurgia, oncologia, radioterapia – più segnalati dalle pazienti con tumore al seno per gentilezza e umanità. Tra i vincitori, il radiologo Daniele La Forgia dell’IRCCS Istituto Tumore “Giovanni Paolo II” di Bari. Le Medical Humanities insegnano che l’ascolto e l’empatia migliorano l’arte della cura per le donne con tumore al seno e per tutti i pazienti oncologici: il Riconoscimento, promosso da Europa Donna e giunto alla quarta edizione, ribadisce ancora una volta l’importanza di un valido rapporto medico-paziente. Il Riconoscimento U.V. al Laudato Medico è supportato in questa edizione in modo incondizionato da Fondazione MSD, che sposa appieno la filosofia dell’attenzione alla persona nel percorso di cura, e da Celgene, ora parte di Bristol Myers Squibb.
Le Medical Humanities insegnano che la cortesia, l’umanità e la gentilezza possono modificare, migliorandola, l’arte della cura. Il medico si trasforma nel “vir bonus, sanandi peritus” vale a dire persona buona ed esperta nel curare. È dimostrato da una letteratura ormai ampia che quando il medico è capace di ascoltare, di farsi capire e di comprendere e avvicinarsi ai bisogni del malato, il paziente segue più volentieri le terapie, la sua qualità di vita migliora e anche la sopravvivenza aumenta. Secondo il grande oncologo milanese, Umberto Veronesi, i pilastri della buona relazione di cura sono: accoglienza, chiarezza ed empatia.
Ed è questo pensiero che Europa Donna Italia vuole promuovere e diffondere tra i medici con il “Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato Medico”, istituito nel 2017 e giunto alla quarta edizione, attraverso il quale le pazienti con tumore al seno in modo semplice via web possono segnalare i medici dei Centri di senologia multidisciplinari che hanno saputo trasmettere empatia, accoglienza e comprensione. Fondazione MSD supporta in modo incondizionato anche quest’anno il progetto e ne sposa la filosofia dell’attenzione alla persona nel percorso di cura. Il Riconoscimento è inoltre supportato in modo incondizionato da Celgene, ora parte di Bristol Squibb Myers.
Quest’anno sono state 5.013 le segnalazioni delle pazienti, con un incremento del 4% rispetto allo scorso anno, ciò conferma ancora una volta quanto l’iniziativa riscuota consenso e apprezzamento, per un bisogno, a volte non ancora soddisfatto. E ieri sono stati proclamati i quattro specialisti che per ciascuna delle diverse categorie – radiologia, chirurgia, oncologia, radioterapia – hanno ricevuto il maggior numero di segnalazioni, tra cui un medico pugliese: il radiologo Daniele La Forgia dell’IRCCS Istituto Tumore “Giovanni Paolo II” di Bari.
«Sono veramente felice, commosso e onorato di questo Riconoscimento – ha dichiarato Daniele La Forgia durante la cerimonia online – considero questo Riconoscimento al di sopra di tutti gli altri che ho ricevuto nella mia carriera, perché viene proprio dalle pazienti, dall’ascolto e dalla collaborazione con loro».
«La novità dell’edizione di quest’anno è che per la prima volta i coordinatori di 83 Breast Unit (su 189 totali, quindi quasi il 44% di tutte le Breast Unit italiane) hanno aderito alla diffusione dell’iniziativa presso le pazienti della propria struttura – ha spiegato Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia – abbiamo infatti deciso di coinvolgerli proprio per sottolineare che l’umanizzazione della cura e, quindi, l’attenzione a una relazione medico-paziente di qualità deve essere sempre più parte integrante del percorso di diagnosi, cura e assistenza che caratterizza un Centro di Senologia Multidisciplinare e che la figura del “Laudato Medico” va considerata appunto nel contesto dei criteri di qualità che contraddistinguono una Breast Unit. Con la collaborazione di ogni Centro di Senologia abbiamo buone speranze che questa cultura della qualità della relazione diventi uno dei tratti distintivi e irrinunciabili della pratica medica, come lo era nella visione del Professor Veronesi».