header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Tutta la verità. Il libro di Lea Cosentino da oggi disponibile in libreria

“Se mi fossi dimessa e fossi stata in silenzio tutto quello che mi accadde dopo, probabilmente, non sarebbe mai successo”

Tutta la verità di Lea Cosentino è da oggi disponibile in libreria. Il volume pubblicato da Pensa MultiMedia Editoreripercorre il periodo che, dal 2005 al 2009, porta Lea Cosentino a diventare il primo direttore generale donna di una Asl pugliese, l’ascesa e il declino e le vicende giudiziarie che l’hanno coinvolta. L’autrice a 13 anni dall’arresto che le ha cambiato la vita rivela: “Se mi fossi dimessa e fossi stata in silenzio tutto quello che mi accadde dopo, probabilmente, non sarebbe mai successo … Ho sottovalutato la potenza, o meglio il potere dei miei interlocutori”.

Lea Cosentino è manager del Consorzio A.S.I. di Lecce dal 2010, avvocato. Direttore generale della Asl di Altamura nel 2005, Commissario straordinario della Asl Bari nel 2007 e poi direttore generale della stessa fino al 30 giugno del 2009. Ha ricoperto il ruolo di componente della commissione ministeriale Salute delle donne e per l’Assistenza Ospedaliera, vicepresidente nazionale Federsanità ANCI e coordinatore regionale Federsanità ANCI Puglia.

La prefazione del libro è dell’onorevole Gero Grassi, deputato nelle legislature XV, XVI e XII, “il quale da sempre conserva, cataloga e rilega pagine di giornali”. Nella prefazione scrive “Lea nel racconto ammette i suoi errori con lealtà e verità. Credo abbia pagato un prezzo eccessivo in termini di salute, immagine, giustizia e verità”.

La postfazione è del professore Giacomo Fronzi, docente di Estetica e Filosofia dell’esperienza estetica all’Università degli studi di Bari, “i fatti raccontati in questo libro … possono essere letti, allora, non soltanto come la ricostruzione di un preciso percorso esistenziale, ma anche come un’occasione per riflettere su alcune questioni che … chiamano in causa finanche la nostra condizione di ‘esseri umani’, con i nostri pregiudizi, i nostri traguardi, le nostre miserie e le nostre grandezze”.

Nel libro Lea Cosentino racconta gli ultimi diciassette anni della sua vita, da direttore generale della Asl di Altamura agli arresti domiciliari, “È difficile descrivere una situazione come questa: è una specie di corto circuito mentale. È come se tutto fosse cambiato di valore, intorno, pur rimanendo uguale. Ti sembra di impazzire, cercando di capire come sia potuto accadere”.

Lo sguardo dell’autrice è quello di chi ha visto sottrarsi la libertà con una misura di custodia cautelare “indimenticabile quella mattina del 14 gennaio 2010, di pioggia, freddo dentro e fuori il mio corpo, di smarrimento, di angoscia disperata … è la vita che si spezza, il battito cardiaco si accelera, la bocca diventa asciutta, un turbinio di stati d’animo, dalla paura, alla depressione, allo sconforto più totale”.

Nel libro Lea Cosentino approfondisce le tematiche relative alle inchieste giudiziarie nelle quali è rimasta coinvolta da manager Asl, traccia una disamina del sistema politico che l’aveva portata a quella nomina, le amicizie, le frequentazioni, le inimicizie. Spiega, con disarmante ingenuità, i suoi rapporti con i vertici della giunta regionale e le lotte per la carica di assessore alla sanità. Alle sue parole si affianca una puntuale documentazione giornalistica degli articoli apparsi nel tempo, ancora ascesa e declino da prima donna a zarina e lady asl. Una ricostruzione cronologica ed emozionale, temporale e affettiva, dove l’autrice ricostruisce con ritrovata consapevolezza le circostanze e gli avvenimenti di quegli anni, dalla conquista del “potere” alla sua perdita.

Le vicende politiche e giudiziarie, l’arresto, i processi, l’abbandono da parte di coloro che riteneva amici, conducono Lea Cosentino in uno stato di angoscia al quale si aggiungono sintomi fisici “si immobilizzano  gli arti, ho parestesie continue, vertigini, disequilibrio … devo ricorrere a degli esami diagnostici per accertare una diagnosi inequivocabile: sclerosi multipla”.

Sono due le battaglie che l’autrice affronta, la prima contro la malattia, la seconda nelle aule dei processi. Dal 2010 al 2022 affronta “sei processi, di cui quattro conclusi con assoluzione … resta una condanna per aver commissionato dei lavori di bonifica di computers” e qui apre una riflessione sulla Giustizia e sul suo uso, “può anche succedere che l’ingiustizia prevalga sulla giustizia, la bugia sulla verità … che la legge non sia uguale per tutti”.

Il libro apre una finestra anche sui rapporti umani “l’amarezza più grande … è quella provata per non essere mai più riuscita ad avere un confronto con Nichi”.

Nessun Commento

Sia i commenti che i trackback sono disabilitati.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Spiacente, i commenti sono chiusi.