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Un parco cittadino più bello e ricco di eventi culturali grazie alle cure e alle attenzioni di un gruppo di 20 giovani con disabilità intellettiva!

L’Associazione di volontariato C.A.SA. insieme alla Fondazione Div.ergo-ONLUS ha ottenuto dal Comune di Lecce la gestione annuale del parco cittadino “Rina Durante” con delibera N° 72 del 25/03/2021. Le attività di cura dell’area verde e la sua gestione coinvolgeranno 20 giovani con disabilità intellettiva e un gruppo di 15 volontari dell’Associazione, che suddivisi in tre sottoequipe, saranno impegnati “sul campo” 3 volte a settimana.

Nel preambolo della “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, infatti, si riconoscono “gli utili contributi, esistenti e potenziali, delle persone con disabilità in favore del benessere generale e della diversità delle loro comunità, e che la promozione del pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali e della piena partecipazione nella società da parte delle persone con disabilità accrescerà il senso di appartenenza ed apporterà significativi progressi nello sviluppo umano, sociale ed economico della società…”.

Per la gestione dell’area è stata sottoscritta la convenzione con il Comune di Lecce, secondo quanto disposto dalla Delibera di Giunta n° 72 del 25/03/2021

Le attività consisteranno nella cura e nella gestione, ma anche nella valorizzazione del parco con attività formative specifiche di educazione ambientale, realizzazione di attività culturali (installazione di un chiosco per lo scambio di libri) e concerti, nella realizzazione di un murales dedicato alla scrittrice leccese cui è intitolato il parco. 

Il progetto sarà supportato dall’Università del Salento per la cura degli aspetti agronomici, dall’ARIF (Agenzia Regionale attività Irrigue e Forestali) per l’attività di formazione dei giovani con disabilità alla cura del verde, dal Conservatorio musicale “T. Schipa” di Lecce per la realizzazione di eventi culturali all’aperto e aperti a tutti, oltre che dal Comune di Lecce per la gestione dell’area.

L’Associazione di Volontariato C.A.SA. ha promosso – a partire dal 2015 – progetti per l’inserimento attivo di giovani e adulti con disabilità intellettiva in esperienze continuative di volontariato all’interno di tre RSA per anziani, localizzate della città di Lecce, interrotte a causa del COVID.

Le esperienze hanno dimostrato, nel corso del tempo, l’interesse dei giovani con disabilità coinvolti ad offrire gratuitamente il proprio tempo libero e le proprie capacità per azioni di volontariato e per la cura del bene comune. La possibilità di operare attivamente per altri, di uscire fuori dalla condizione di destinatari del volontariato per esserne, invece, protagonisti e scoprirsi capaci di generare benessere in soggetti più fragili, ha fatto sì che la partecipazione dei giovani con disabilità intellettiva a queste attività sia stata costante e fruttuosa per chiunque vi abbia preso parte.

Per queste ragioni l’Associazione C.A.SA. si è attivata per garantire una continuità nell’esperienza di inclusione sociale attraverso il volontariato attivo. Le aree verdi urbane possono infatti diventare luoghi privilegiati per la “sensibilizzazione della cittadinanza alla cultura del verde” (Art. 6 comma 1 lettera g) della Legge n. 10/2013), attraverso varie attività, come ad esempio gli orti urbani e i giardini condivisi, che oltre ad avere un ruolo di sensibilizzazione nei confronti della natura (contatto con la terra, rispetto delle stagioni, recupero aree abbandonate, etc.).

Gli obiettivi del progetto sono:

·       Promuovere la piena partecipazione delle persone con disabilità intellettiva alla vita sociale e civile, a partire dal riconoscimento dei preziosi contributi, esistenti e potenziali, che esse possono portare a favore del benessere generale e della comunità cittadina.

·       Promuovere il valore della diversità quale ricchezza che aiuterà il mondo occidentale a riportare al centro delle sue preoccupazioni l‘uomo, il suo bisogno di appartenenza, di progresso, in ogni dimensione, a partire da quella relazionale.

·       Realizzare un’esperienza di inclusione che faciliti l’esercizio di quelle libertà fondamentali e quelle opportunità che sono proprie di ogni persona, anche di quanti presentano una disabilità intellettiva.

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