Quanto si legge oggi su una testata del territorio conferma, al netto del lavoro che compete all’autorità giudiziaria, la necessità di riportare a chiarezza e a trasparenza la guida e la gestione dell’Ateneo salentino, nell’interesse anzitutto degli studenti, dopo aver accertato – attraverso una ispezione ministeriale – la correttezza dei comportamenti dei protagonisti. Vorrei solo ricordare al Rettore Laforgia, che ha qualificato l’iniziativa parlamentare mia di altri 54 deputati “una montatura”, tesa a far sì che l’Università del Salento “venga meno al rigore e al riconoscimento del merito, sia nei concorsi che negli appalti” che effettivamente mi interessano gli appalti, sia quelli attinenti a questo territorio, sia quelli che hanno un respiro nazionale. Nei governi di cui ho fatto parte credo di aver avuto un minuscolo ruolo nella redazione e nel varo delle norme di prevenzione da infiltrazioni e anomalie nelle gare relative a opere pubbliche, recentemente introdotte nel nostro ordinamento. Qualche anno fa, sempre da sottosegretario dell’Interno, organizzai, con l’apporto essenziale delle prefetture di Lecce e di Brindisi, una ricognizione sulle distorsioni degli appalti nelle due province, che fece emergere “cartelli” e manipolazioni, e sulla quale la magistratura leccese si basò per un importante processo, e per sentenze di condanna. Chi vivrà vedrà!
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