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Uomo muore dopo il fermo della polizia con pistola taser

È successo in una banlieue parigina. La morte del 30enne francese riapre il dibattito sull’uso della pistola a impulsi elettrici in dotazione alle forze dell’ordine

Un uomo è morto oggi nella banlieue di Parigi dopo il suo movimentato fermo da parte della polizia, che ha fatto uso della pistola elettrica taser per immobilizzarlo. I fatti sono avvenuti a Montfermeil nella Seine-Saint-Denis, secondo fonti degli inquirenti. La polizia era intervenuta perché chiamata dal gestore di una drogheria, che si lamentava di «un individuo aggressivo e minaccioso» che appariva in stato psicologico alterato. Un primo gruppo di agenti è intervenuto ed è stato aggredito dall’uomo. Un agente ha riportato ferite al dito e al volto. I rinforzi sono arrivati e hanno fatto uso della pistola taser a impulsi elettrici «a più riprese», ma il numero esatto di scariche dovrà essere stabilito dall’inchiesta. In seguito al movimentato fermo, l’uomo ha avuto due arresti cardiaci. Quasi trentenne, è stato portato in ospedale già in coma ed è poi deceduto alcune ore più tardi. Due inchieste sono in corso, una delle quali all’IGPN, la cosiddetta «polizia della polizia», incaricata delle indagini interne. La dolorosa vicenda, riapre il dibattito sull’impiego della pistola elettrica. Da una parte chi ne difende l’ utilizzo quando serve, dall’altra chi chiede di non estrarla mai più dalla fondina. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per quanto le circostanze di questa morte vadano ancora accertate nel dettaglio l’uso del taser deve essere abolito perché è un’arma che può uccidere.

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