14 Feb 2019
Vince Abbracciante apre l’Oltretromba Jazz Festival con l’anteprima assoluta del suo ultimo lavoro “Terranima”
Sarà il talento straordinario di Vince Abbracciante ad aprire l’Oltretromba Jazz Festival nella splendida cornice dell’ex Convento dei Padri Riformati di Minervino di Lecce, sabato 16 febbraio alle ore 21.30.
Un’occasione imperdibile per ascoltare in anteprima assoluta le note del nuovo lavoro discografico per l’etichetta Dodicilune dello straordinario fisarmonicista ostunese, da tutti considerato l’erede Richard Galliano.
Una vera e propria musica da crocevia quella di Terranima. In essa si incrociano istanze, esigenze, desideri e sogni distanti che profumano di terre lontane e di idee esotiche pur restando fortemente ancorata alla terra della nascita e del nostos.
Negli arabeschi sonori creati da Abbracciante ci si trova un che di antico e un che di nuovo. C’è il sapore della terra salentina, generoso come un vino rosso primitivo, che pulsa, che innerva i non pochi abbandoni ad idee popolari e che ribadisce il forte legame dell’autore con la propria heimat, con quella Puglia così aspra e pure incredibilmente così madre e così amante.
E c’è allo stesso tempo, la gentilezza e il sospiro jazz che ricorda Piazzola con inesausta malinconia; è la colonna sonora di un’intera regione. È colta perché, pur ispirandosi al passato contaminato della nostra terra, non si adagia in facili e abusate ritmiche mediterranee; è raffinata perché aderente a una ricerca di complessità drammaturgica; è generosa perché non rinuncia alla melodia e fa vedere immagini emozionanti a quelli che l’ascoltano, anche ai meno colti; è infine inquietante, nel senso che non è consolatoria, come se si interrogasse su di un destino foriero di chissà quali avventure dell’anima.
Per ordire questa trama, Abbracciante utilizza lo strumento principe della musica popolare italiana, la fisarmonica, in un discorso che diventa una sola voce con la chitarra di Nando Di Modugno, il contrabbasso di Giorgio Vendola e le percussioni di Pino Basile.